Taglio fornitura del 50% per utenti agrigentini ? Per Cambiano e Catanzaro “ipotesi impensabile”

I due sollecitano il governo ad intervenire nei confronti di Siciliacque: “I cittadini non possono pagare errori di chi amministra”

I deputati regionale agrigentini Michele Catanzaro e Angelo Cambiano intervengono sulla situazione di emergenza idrica che sta toccando la Sicilia, ed in particolare la crisi della società Aica che gestisce il servizio idrico in provincia di Agrigento e l’incombente riduzione del 50 per cento che Sicilicque vuole fare per il mancato pagamento di un credito di oltre 20 milioni di euro. Per Catanzaro, è “Impensabile tagliare l’acqua ai cittadini”. E sottolinea la necessità urgente di un intervento o un piano straordinario della Regione che risponda alle legittime segnalazioni dei cittadini, i quali invocano servizi idrici regolari, una gestione efficace e, soprattutto, una manutenzione e un rifacimento delle condotte ormai vetuste. “Non sono bastate – dichiara Catanzaro – le ingenti risorse destinate al dissalatore, che non si è rivelato la soluzione a tutti i problemi come si era prefigurato. Al netto delle inadempienze dei Comuni e delle esigenze finanziarie della società creditrice, la prima cosa è garantire la tutela delle comunità ed i diritti dei cittadini”. Il parlamentare PD evidenzia come il governo regionale sull’emergenza idrica in Sicilia non sia riuscito ad adottare azioni utili a fronteggiarla. “È inaccettabile – afferma Angelo Cambiano – che un intero territorio rischi la sete non per una calamità naturale, ma per una gestione finanziaria disastrosa tra società pubbliche e un debito noto da anni. Le famiglie non possono pagare gli errori di chi amministra il servizio idrico. Il presidente della Regione convochi immediatamente un tavolo con Siciliacque, Aica e i sindaci dell’Agrigentino. Siamo davanti al rischio di un disastro sociale e sanitario senza precedenti”.