Stop definitivo all’impianto eolico da 30 mega watt in territorio saccense

Non si realizza più l’impianto eolico presentato dalla Engie Grecanico con sede a Milano che prevedeva opere connesse anche nei Comuni di Caltabellotta, Calamonaci, Ribera e Villafranca Sicula

SCIACCA- Il Consiglio di Giustizia Amministrativo, Ermanno de Francisco, Presidente Michele Pizzi, Consigliere, Estensore Anna Bottiglieri, Consigliere Paola La Ganga, Consigliere Antonino Lo Presti, Consigliere, in sede giurisdizionale ha dato atto alla rinuncia all’appello cautelare (ricorso n.r.g. 856/2025) e ha dichiara estinto il giudizio. La Engie Grecanico s.r.l. aveva impugnato l’ordinanza del TAR Sicilia
(n. 261 del 2025), di rigetto della domanda cautelare proposta per la sospensione del decreto dell’Assessore regionale del territorio e dell’ambiente n. 3 del 10 gennaio 2025, recante
giudizio negativo di compatibilità ambientale, in relazione al progetto di realizzazione di un
impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica denominato “Grecanico”. L’appellante ha rinunciato all’appello cautelare motivo per cui il CGA Sicilia dà atto e delibera l’estinzione
dell’appello cautelare.
Dunque, stop definitivo all’impianto con eolico con 6 aerogeneratori di potenza complessiva di 30 mega watt che doveva essere realizzato nel territorio comunale di Sciacca. Il progetto è della società Engie Grecanico con sede a Milano prevedeva opere connesse anche nei Comuni di Caltabellotta, Calamonaci, Ribera e Villafranca Sicula. Le contrade interessate erano Bonfiglio – Cozzo Il Pavone a Sciacca; Mastrolo e Piano del Monaco a Caltabellotta e Calamonaci; Canalotto a Ribera. Oltre alle pale eoliche, il progetto prevede un elettrodotto in cavo interrato, in media tensione, per il vettoriamento dell’energia prodotta dagli aerogeneratori verso la stazione elettrica di trasformazione, una nuova stazione di utenza e delle opere condivise dell’impianto di utenza.
La commissione tecnica regionale aveva dato parere negativo al progetto. Era stato proposto all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente attraverso l’istanza per l’avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, dalla società Engie Grecanico con sede a Milano. “In sostanza – hanno sempre sostenuto l’ingegnere Mario Di Giovanna e il presidente della sezione saccense di Italia Nostra, Calogero Segreto, “era stata incardinata una procedura ambientale errata per la reale potenza dell’impianto. Non erano stati sottolineati i contrasti dell’impianto con le localizzazioni previste nel Piano Energetico Siciliano e con gli obiettivi di potenza da raggiungere in Sicilia concordati in sede europea che, sono stati ampiamente superati”. La commissione tecnica Via ha concordato anche sulla denuncia del mancato esperimento di importanti procedure di garanzia ambientale come la Valutazione di Incidenza Ambientale di secondo livello, necessaria in presenza di specie protette dalla rete Natura 2000. Si erano opposti al progetto in sede di TAR, il Comune di Sciacca e Italia Nostra.