Sportello antiviolenza: Monte ne chiede la riattivazione ma il servizio è funzionante

La segnalazione fatta dall’ex assessore attraverso il movimento civico “Sciacca puoi solo amarla” etichettata come “fake news” da Francesco Dimino e Agnese Sinagra

SCIACCA. Tra una rappresentazione teatrale e una sagra, l’ex assessore Salvatore Monte, da molti indicato come probabile protagonista delle elezioni amministrative del 2027, trova il tempo per porre la sua attenzione sulle problematiche cittadine e denunciare disservizi. Nelle scorse ore, con il suo movimento civico “Sciacca puoi solo amarla”, ha chiesto la riattivazione dello sportello antiviolenza istituzionale. L’iniziativa di Monte è passata sui media ed hanno prontamente replicato gli assessori comunali Francesco Dimino e Agnesi Sinagra, che ha etichettato la denuncia come “fake news”, sostenendo che lo sportello è pienamente funzionante. Monte ha parlato di “assenza prolungata” dello sportello antiviolenza sul territorio di Sciacca, mentre invece il servizio è attivo. “Non servono polemiche, servono verità – dicono i due amministratori – dispiace dover precisare che questa affermazione non corrisponde al vero. Dal 2022 a Sciacca è attivo lo sportello antiviolenza Diana, grazie al gratuito patrocinio del Comune, presso i locali di via delle Azalee. A gestirlo – aggiungono – con serietà, discrezione e competenza è la dottoressa Federica Scaturro, affiancata da un’équipe di professionisti: avvocati, assistenti sociali, psicologi. Uno sportello che lavora ogni giorno senza proclami, senza riflettori, ma con l’unico obiettivo di dare ascolto, sostegno e protezione a chi ne ha bisogno”. Il servizio è insomma operativo, accessibile e riconosciuto dalle istituzioni. I due non fanno riferimento a Monte, ma si dicono dispiaciuti che qualcuno, “forse per disattenzione o superficialità, continui a diffondere notizie che rischiano solo di creare confusione e di sminuire l’impegno di chi da anni offre questo supporto fondamentale alla comunità. La lotta alla violenza sulle donne – concludono – è una cosa seria. Non può e non deve diventare terreno di polemica”.