Sicilia e rinnovabili, la nuova mappa delle aree idonee nel decreto “Transizione 5.0”

Il governo accelera: criteri vincolanti per le Regioni, stop ai divieti generali. Per i fotovoltaici a terra in aree agricole, l’installazione sarà consentita solo dove già presenti impianti e con un limite del 20% di incremento

Arriva a sorpresa nel decreto “Transizione 5.0” la nuova normativa nazionale sulle aree idonee alle rinnovabili. Una scelta che anticipa il decreto “Energia”, ancora fermo dopo mesi di gestazione, e che punta a rispettare i target del Pnrr e a superare lo stop imposto dal Tar del Lazio. La cornice nazionale stabilisce criteri vincolanti: cave dismesse, discariche, aree bonificate, siti industriali e commerciali, parcheggi, invasi idrici e zone agricole entro 500 metri da poli industriali. Per i fotovoltaici a terra in aree agricole, l’installazione sarà consentita solo dove già presenti impianti e con un limite del 20% di incremento. Le Regioni avranno 120 giorni per individuare ulteriori aree idonee, ma senza introdurre divieti generali. Priorità ai poli industriali e alle aree di crisi complessa, con una quota agricola compresa tra lo 0,8% e il 3% delle superfici. In Sicilia, l’assessore all’Energia Francesco Colianni ha già aggiornato al 2030 il Piano energetico regionale. Ora sarà necessario verificare la compatibilità con i nuovi criteri nazionali. Sul fronte marittimo, il decreto individua piattaforme petrolifere in disuso, porti per impianti eolici fino a 100 MW e aree dei piani di gestione dello spazio marittimo.