Sicilia, crescita sopra la media ma il divario resta: Pil +1,8%, redditi tra i più bassi d’Italia
Rispetto al 2019, la Sicilia supera i livelli pre‑pandemia con un progresso del 7,7%, in linea con il Mezzogiorno
Nel 2024 la Sicilia mette a segno una delle migliori performance economiche del Paese, con un Pil in volume in aumento dell’1,8%, superiore alla media nazionale. A trainare l’isola sono soprattutto costruzioni e servizi professionali, mentre industria e consumi restano più deboli. Nonostante la buona dinamica congiunturale, il quadro strutturale continua però a mostrare un divario profondo rispetto al resto d’Italia. Il Pil pro capite siciliano si attesta a 23.300 euro, meno della metà di quello registrato nelle regioni più avanzate. Anche il reddito disponibile rimane tra i più bassi del Paese, frenato da un tessuto produttivo composto in larga parte da microimprese a basso valore aggiunto e da infrastrutture ancora insufficienti. Sul fronte del lavoro, l’isola registra un incremento degli occupati del 2,2%, uno dei più alti a livello nazionale. Ma la crescita si concentra soprattutto in turismo, ristorazione e commercio, settori caratterizzati da retribuzioni contenute e maggiore precarietà, che non riescono a tradursi in un reale miglioramento del benessere economico. Rispetto al 2019, la Sicilia supera i livelli pre‑pandemia con un progresso del 7,7%, in linea con il Mezzogiorno. Tuttavia, il rischio povertà resta elevato e la distanza dal Nord continua ad ampliarsi, segnalando la necessità di interventi strutturali su produttività, innovazione e infrastrutture.





