Sconta la pena, scarcerata Patrizia Messina Denaro, sorella del boss

Patrizia Messina Denaro è libera. La sorella del padrino deceduto ha scontato la pena a 14 anni e mezzo di carcere per mafia. Ha lasciato il penitenziario di Vigevano ed è tornata a Castelvetrano dove trascorrerà due anni in libertà vigilata

CASTELVETRANO- Patrizia Messina Denaro, la 55enne sorella di Matteo, ha lasciato il carcere di Vigevano Pavia perchè ha scontato la condanna a 14 anni e mezzo, Era stata arrestata nel 2013. La donna è tornata a Castelvetrano dove ha l’obbligo di firma. Patrizia conosce i segreti del boss e reggeva il complesso di comunicazioni del mafioso arrestato nel 2023 dopo la latitanza trentennale. La donna era stata condannata per associazione mafiosa ed estorsione. Il processo nacque da un’indagine del dicembre 2013 che fece luce sulla rete dei colonnelli e dei gregari del boss latitante, svelando il ruolo della sorella che, in assenza del marito detenuto, reggeva le fila dell’organizzazione. Il blitz all’alba del13 dicembre a Castelvetrano fece terra bruciata attorno a quello che, allora, era l’ultimo potente latitante mafioso, Matteo Messina Denaro, che all’epoca aveva 51 anni, ricercato dal 1993, per associazione mafiosa, omicidio, strage, devastazione, detenzione e porto di materie esplodenti, furto. Furono arrestate 30 persone oltre la sorella del padrino, Patrizia, anche il nipote Francesco Guttadauro, i cugini Giovanni Filardo, Lorenzo Cimarosa e Mario Messina Denaro, oltre a imprenditori, professionisti, funzionari pubblici tutti accusati di favorire aziende edili in qualche modo collegabili al boss latitante.

CASTELVETRANO- “Matteo dice…”

“Matteo dice… “: il fratello ordinava e Patrizia eseguiva. Era una donna boss quando la arrestarono nel 2013. Ad ogni detenuto spettano tre mesi di liberazione anticipata per ogni anno di detenzione qualora mantengano una buona condotta in carcere.

Alla donna e al marito, Vincenzo Panicola (libero per fine pena e tra i tredici presenti al funerale di Matteo Messina Denaro), resta legato un episodio misterioso. Si era sparsa la voce che Giuseppe Grigoli, il braccio economico di Matteo Messina Denaro, l’uomo del business della grande distribuzione targata Cosa Nostra, avesse iniziato a parlare con i magistrati.

Panicola aveva incaricato la moglie di sondare il terreno, di capire quale contromisura prendere. In ballo c’era addirittura l’ipotesi di uccidere Grigoli. Poi, arrivò il diktat di Matteo: “Non toccatelo, perché se parla può fare danno”. “Di’ a tuo marito – avrebbe detto il fratello latitante – di mettersi nella stessa cella con lui”. Per controllare Grigoli, per tenerlo buono. “Mica se lo può accudire in carcere”, diceva Patrizia che non era d’accordo.

“Non sento mio fratello da vent’anni”

La sorella, oggi cinquantenne, negò di avere avuto contratti con il fratello latitante: “Non vedo e non sento mio fratello Matteo da più di vent’anni. Non faccio parte di Cosa Nostra. Se avessi avuto contatti con lui chi mi controllava se ne sarebbe accorto. Ci mettono le microspie pure nelle brioches”.

Mentiva a giudicare dalle parole di Lorenzo Cimarosa, il cugino dei Messina Denaro divenuto collaboratore di giustizia. Cimarosa accusava la donna addirittura di avere raggirato il fratello per mettersi in tasca i soldi del pizzo versati da un imprenditore: “Lei è la carogna, lei non gli altri, lei fregava anche a suo fratello, perché poi gli raccontava le cose che gli convenivano”. Cimarosa è morto da qualche anno.

Patrizia Messina Denaro e il nipote del cuore

Alla scarcerazione di Patrizia Messina Denaro fra non molto si aggiungerà anche quella di Francesco Guttadauro, figlio di Filippo e Rosalia Messina Denaro (la seconda delle quattro sorelle del boss morto). Il “nipote del cuore” del padrino scontando 16 anni di carcere. Anche lui è stato arrestato nel 2013.

Il padre Filippo, internato all’ergastolo bianco, è fratello di Giuseppe, il dottore e boss del potente mandamento mafioso di Brancaccio. A Palermo, lo zio morto, ha trascorso una parte della latitanza. Non è casuale, ma frutto di una fitta rete di relazioni che resta solida anche dopo la morte del padrino. Una rete rappresentata anche dai tanti segreti che restano tali e di cui Patrizia Messina Denaro è depositaria.