Sciacca, da anni di acqua sprecata in via Carlo V: la perdita resta irrisolta e i residenti restano senz’acqua

Nonostante la gravità del problema e la sua durata nel tempo, nessun intervento risolutivo è stato ancora effettuato. Comune e Aica sono assenti

Da tempo una grossa perdita idrica in via Carlo V nel quartiere San Marco, proprio davanti all’ingresso del Green Park, continua a riversare migliaia di litri d’acqua potabile sull’asfalto. Un guasto mai riparato, nonostante le numerose segnalazioni dei residenti, che oggi si traduce in un doppio danno: spreco di risorse e disservizi sempre più gravi per le famiglie della zona. La situazione è diventata particolarmente critica nelle ultime settimane, con la turnazione idrica attiva per la contrada San Marco. L’acqua che dovrebbe raggiungere le abitazioni e riempire le cisterne domestiche, infatti, si disperde lungo la strada prima ancora di arrivare alle utenze. Il risultato è che, anche nei giorni in cui l’erogazione è prevista, i rubinetti restano a secco. «L’acqua che dovrebbe finire nelle nostre cisterne va a finire in strada, costringendoci a chiamare le autobotti», denunciano i residenti, esasperati da una situazione che definiscono ormai insostenibile. Una condizione che, oltre al disagio quotidiano, comporta costi aggiuntivi per le famiglie, costrette a ricorrere a forniture private per garantire un minimo di autonomia idrica. La perdita, visibile e abbondante, rappresenta anche un pericolo per la circolazione stradale: l’asfalto costantemente bagnato crea tratti scivolosi, soprattutto nelle ore serali. Nonostante la gravità del problema e la sua durata nel tempo, nessun intervento risolutivo è stato ancora effettuato. Una situazione che solleva interrogativi sulla gestione delle emergenze idriche e sulla capacità di garantire un servizio essenziale come l’approvvigionamento d’acqua, soprattutto in un territorio già segnato da turnazioni e carenze strutturali. I residenti chiedono un intervento immediato, ricordando che ogni giorno di ritardo significa acqua sprecata, disagi crescenti e costi aggiuntivi per chi vive nella zona.