Schifani sotto assedio: opposizioni chiedono la rimozione degli assessori di Fratelli d’Italia
Per il governatore*i, stretto tra le accuse e la necessità di difendere la sua squadra, si apre una fase politica delicatissima che rischia di minare la tenuta stessa del governo regionale.
La richiesta di rinvio a giudizio per l’assessore regionale al Turismo Elvira Amata, esponente di Fratelli d’Italia, ha riacceso lo scontro politico all’interno della giunta guidata da Renato Schifani. Dopo la defenestrazione degli assessori della Democrazia Cristiana, le opposizioni chiedono coerenza e invocano la rimozione anche dei meloniani. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars, Antonio De Luca, accusa il presidente di “moralizzatore a corrente alternata”: «Schifani deve applicare lo stesso metro usato con la Dc. Estrometta gli assessori di FdI e subito dopo si dimetta: non ci sono più le condizioni per andare avanti». Sulla stessa linea il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, che ricorda come lo stesso governatore avesse motivato la rimozione dei cuffariani con ragioni di trasparenza, pur in assenza di indagini: «Ora con Amata indagata la regola deve valere anche per Fratelli d’Italia. La soluzione è una: Schifani si dimetta e liberi l’Isola da questa cappa di clientele». Durissimo anche Ismaele La Vardera, deputato di Controcorrente: «Una richiesta di rinvio a giudizio per corruzione per l’assessore che gestisce fondi è una follia. Schifani rimuova subito Amata e si dimetta: i danni del suo governo sono enormi».
Il pressing è trasversale: ieri era stata la segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, a chiedere un passo indietro al governatore. Oggi la richiesta si fa corale, con opposizioni compatte nel denunciare una maggioranza segnata da indagati e imputati più che da riforme. Per Schifani, stretto tra le accuse e la necessità di difendere la sua squadra, si apre una fase politica delicatissima che rischia di minare la tenuta stessa del governo regionale.




