Schifani rientra d’urgenza a Palermo: bufera politica su appalti e concorsi truccati

La Sicilia si ritrova così al centro di un doppio fronte: da un lato, la necessità di garantire continuità amministrativa; dall’altro, la pressione di un’indagine che potrebbe riscrivere gli equilibri politici dell’isola.

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, anticipa il rientro da Bruxelles e vola a Palermo all’alba. Una decisione che non lascia spazio a interpretazioni: il clima politico è esplosivo. L’inchiesta della Procura di Palermo su presunti appalti e concorsi truccati ha scosso le fondamenta della politica regionale, con 18 richieste di arresto che coinvolgono nomi di primo piano. Tra gli indagati figurano Totò Cuffaro, segretario della Democrazia Cristiana, Saverio Romano, coordinatore di Noi Moderati, e Carmelo Pace, capogruppo della Dc all’ARS. Un terremoto giudiziario che rischia di travolgere equilibri consolidati e di aprire scenari imprevedibili a pochi giorni dall’avvio della sessione di bilancio.

Schifani, in missione istituzionale nella capitale europea, ha deciso di interrompere gli incontri e tornare a Palazzo d’Orléans per affrontare la crisi. Secondo fonti vicine alla presidenza, il governatore potrebbe convocare una seduta straordinaria di giunta già in mattinata, con l’obiettivo di adottare misure urgenti e dare un segnale di tenuta istituzionale. Nel frattempo, all’Assemblea Regionale Siciliana si è aperta la delicata sessione di bilancio: la manovra di stabilità dovrà essere approvata entro la fine dell’anno, ma l’inchiesta rischia di condizionare pesantemente i lavori. Le opposizioni chiedono chiarimenti, mentre tra i partiti di maggioranza si registrano tensioni crescenti.

La Sicilia si ritrova così al centro di un doppio fronte: da un lato, la necessità di garantire continuità amministrativa; dall’altro, la pressione di un’indagine che potrebbe riscrivere gli equilibri politici dell’isola. E Schifani, con il suo rientro anticipato, si prepara a gestire una delle fasi più complesse del suo mandato.