Sanità siciliana: le principali novità provincia per provincia

Come nel precedente piano, ci sono già tante polemiche per i tagli di 367 posti letto complessivi
Dopo sei anni, la Regione Siciliana ha presentato la bozza del nuovo Piano ospedaliero 2025, che ridisegna la geografia della sanità pubblica e privata nell’isola. Il documento, ancora in fase di confronto con sindaci, sindacati e commissioni parlamentari, prevede 18.000 posti letto complessivi, di cui 13.000 nelle strutture pubbliche e 5.000 nei privati accreditati, ma con una riduzione netta di circa 367 posti letto rispetto al piano del 2019.
Le principali novità provincia per provincia
Palermo
- +46 posti letto all’Asp, con potenziamenti in Geriatria, Medicina e Ortopedia.
- Incrementi anche a Partinico, Termini Imerese e al Policlinico universitario.
- Tagli a Villa Sofia (-33) e al Centro traumatologico (-23), mentre l’ospedale Cervello guadagna +63 posti letto.
Catania
- -17 posti letto acuti, ma +58 post acuti.
- A Paternò +41 posti, mentre Bronte, Caltagirone e Militello subiscono riduzioni.
- Nessuna variazione per Garibaldi e l’azienda universitaria.
Trapani
- -17 posti all’ospedale Sant’Antonio Abate.
- Castelvetrano perde 12 posti, tra cui il reparto di Urologia oncologica, considerato un polo regionale.
- Incrementi a Marsala (+18), Mazara del Vallo (+20) e Salemi (+16 per lungodegenza).
- A Pantelleria rischia di scomparire il reparto di Ostetricia.
Agrigento
- Tagli in Oculistica, Ematologia, Geriatria e Oncologia.
- Potenziamenti in Terapia intensiva (+6) e Medicina generale (+24).
Messina
- -13 posti acuti, ma +8 in Cardiochirurgia pediatrica e +2 in terapia intensiva neonatale a Taormina.
Ragusa
- Vittoria guadagna +50 posti, mentre Scicli ne perde -36.
- Si valuta un potenziamento per l’ospedale di Modica.
Siracusa
- L’Asp ottiene +4 posti acuti, ma si prevedono tagli ad Avola (-6) e Lentini (-10).
Le critiche e le tensioni
Il piano ha scatenato forti reazioni politiche e sindacali. La CGIL Sicilia lo definisce “colmo di errori e scollegato dalle esigenze reali”, lamentando l’assenza di confronto istituzionale e il rischio di una sanità sempre più privatizzata. Anche ANCI Sicilia ha chiesto la convocazione della Conferenza permanente per la programmazione sanitaria, sottolineando che i sindaci – autorità sanitarie locali – sono stati coinvolti solo a posteriori5.
Prossimi passaggi
L’assessora regionale alla Salute Daniela Faraoni sta illustrando la bozza nelle varie province. Il documento sarà discusso entro fine luglio dalla Sesta Commissione dell’ARS, che dovrà esprimere un parere prima dell’approvazione definitiva