Sanità: Faraone, a Lampedusa aperto servizio oncologia senza oncologo
L’unico è andato in pensione e non è mai stato sostituito
“Mentre a Lampedusa si celebra l’apertura del ‘Servizio oncologico decentrato’, sull’isola manca una cosa indispensabile: un oncologo. L’unico è andato in pensione e non è mai stato sostituito”. Lo scrive sui social Davide Faraone, vicepresidente di Italia Viva. “Per un paziente oncologico di Lampedusa questo significa viaggi infiniti, aerei o navi per ogni visita, controlli rimandati, terapie spezzettate, ansia che diventa quotidianità. E’ un modello che fa acqua da tutte le parti. Farmaci antiblastici preparati a Palermo, caricati su un aereo, trasportati per ore e poi somministrati in un ambulatorio non ospedaliero. Eppure, nell’oncologia il trasporto è la fase più delicata. Alcuni farmaci durano poche ore. Ritardi, sbalzi termici, variabili non controllabili sono un rischio clinico. Servono anche personale formato, gestione immediata delle emergenze, autorizzazioni precise, strutture adeguate. Il poliambulatorio di Lampedusa, per come è oggi non risponde a queste condizioni. Il risultato è un servizio fragile, intermittente, appeso a coincidenze aeree e alla buona sorte. Nel frattempo la Regione racconta il progresso. Più che sanità questo è storytelling, più comunicazione che tutela del diritto alla cura”, conclude.





