Rischio forte riduzione erogazione acqua nell’agrigentino. I sindaci replicano a Schifani: “Mai chiesti soldi a fondo perduto”

Euro coins splashing in water

Sempre più drammatica la situazione idrica in provincia di Agrigento per via dei 20mlm di euro di debiti di Aica nei confronti di Siciliacque che ha preannunciato una riduzione della fornitura d’acqua del 70%

AGRIGENTO- I Sindaci dei Comuni soci dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini (AICA) si uniscono (fortunatamente) e contestano la lettera pubblica del Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, al fine di ristabilire la corretta ricostruzione dei fatti e tutelare il territorio agrigentino di fronte alla minaccia di una riduzione dell’acqua. Il presidente della Regione, Renato Schifani, in una lettera pubblica aveva detto che “la Regione Siciliana non intende far fronte finanziariamente ai problemi dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini. Lo ha detto in modo chiaro il presidente della Regione Renato Schifani: “E’ inaccettabile – dice in una lettera inviata al quotidiano La Sicilia – che le gravi morosità accumulate, negli anni, dai Comuni nei confronti di Siciliacque, e mai saldati da Aica e prima ancora da Girgenti acque, vengano oggi presentate come una criticità imputabili all’amministrazione regionale, con il rischio di poter scatenare un pericoloso odio sociale nei confronti del mio governo”. I Sindaci NON hanno mai chiesto fondi perduti. Ci tengono a farlo sapere tramite l’assemblea dei sindaci di Aica. La posizione dei Sindaci è chiara. “Accogliamo la volontà di istituire un fondo di rotazione straordinario di 20 milioni di euro, necessario per chiudere la transazione con Siciliacque secondo le indicazioni del Tribunale di Palermo. Si tratta dell’unica misura immediata per evitare che 400.000 cittadini subiscano tagli idrici devastanti. Mai, lo ribadiamo, i Sindaci hanno chiesto soldi “a fondo perduto”.
La Regione aveva annunciato un fondo di rotazione che non è mai stato istituito. Per i sindaci, ad agosto, il Presidente Schifani annunciò l’istituzione di un fondo di rotazione per affrontare l’emergenza durante l’incontro con il Presidente del CDA di AICA,Danila Nobile. Uscì un comunicato stampa ufficiale. Si parlò di una “soluzione tecnica già allo studio”. Da allora non è mai giunto alcun atto formale ai Sindaci. Il fondo non è mai stato istituito. “Ed è quindi impossibile che i Sindaci abbiano rifiutato qualcosa che non è mai stato presentato”, chiosano i primi cittadini dei comuni agrigentini che chiedono di rendere operativo quel fondo di rotazione, così che i sindaci possano realmente utilizzarlo.
E’ in discussione un emendamento alla Legge di Stabilità regionale per istituire un Fondo straordinario da 40 milioni per coprire le perdite idriche dovute alle reti colabrodo, mai rifatte per decenni. Si tratta di una misura strutturale, essenziale per il futuro. I sindaci evidenziano che “l’anticipazione da 20 milioni serve invece ad affrontare l’emergenza immediata”.
Siciliacque è socia al 25% di Siciliacque, dunque non può chiamarsi fuori. Il CdA di Siciliacque è composto da tre membri nominati dalla Regione.
“Non è possibile ignorare la contraddizione tra il richiamo alla responsabilità dell’Assessore Colianni, che in videoconferenza aveva chiesto a tutti “senso di responsabilità” e la lettera dei tre consiglieri regionali di Siciliacque, che preannuncia il taglio dell’acqua a 50 litri al secondo”, rimarcano i sindaci. l debito verso Siciliacque deriva in larga parte da perdite di rete ereditate. Infatti, oltre il 60% dell’acqua immessa in rete si perde prima di arrivare ai cittadini. È un problema infrastrutturale che proviene dal passato e che nessun Sindaco, isolatamente, può risolvere. Per tale motivo i sindaci hanno chiesto un fondo straordinario da 40 milioni, l’attivazione del fondo di rotazione annunciato ad agosto di 20 milioni di euro.