Risarcimento di 270 mila euro per una saccense curata male a Palermo

Secondo il tribunale, le lesioni riportate dalla paziente sono riconducibili a vario titolo all’operato scorretto dei sanitari dell’ospedale Ingrassia.

SCIACCA. Il Tribunale di Palermo ha condannato l’Asp del capoluogo regionale al pagamento di una somma di quasi 270 mila euro a titolo di risarcimento per le lesioni causate ad una paziente di Sciacca di 83 anni, riconducibili alla condotta della struttura sanitaria e dei medici che hanno operato. I fatti risalgono al 2018, quando la donna, che all’epoca aveva 76 anni, a seguito di una caduta accidentale avvenuta presso un centro commerciale di Palermo, venne trasportata in ambulanza all’ospedale Ingrassia. La saccense fu sottoposta a più interventi chirurgici presso il reparto di ortopedia per la frattura del femore. La successiva riabilitazione alla Fondazione Maugeri di Ribera, non ha permesso il miglioramento delle condizioni di salute della paziente, che sosteneva di non essere in grado di deambulare, guidare e svolgere gli atti della vita quotidiana. Ritenendo censurabile l’operato dei sanitari dell’ospedale Ingrassia, cominciò a quel punto un’azione giudiziaria contro l’Asp di Palermo per l’accertamento della responsabilità professionale dei medici che l’hanno avuta in cura. L’Asp di Palermo si costituì in giudizio contestando in toto le richieste di parte ricorrente, sostenendo in particolare che la ricorrente non si sarebbe sottoposta ai controlli ambulatoriali previsti al momento delle dimissioni. Dopo sei anni, e dopo l’esame di diverse perizie tecniche, i giudici palermitani hanno dato ragione alla saccense, disponendo il risarcimento dei danni, superiore ai 213 mila euro richiesti dalla difesa della donna, rappresentata dall’avvocato Sergio Politi di Sciacca. Secondo il tribunale, le lesioni riportate sono riconducibili a vario titolo all’operato scorretto dei sanitari dell’ospedale Ingrassia.