Rifiuti, impianto di contrada Saraceno-Salinella e produzione di produzione di Css combustile: Blò e Brucculeri preoccupati per l’ambiente salute dei cittadini
L’adeguamento del progetto dell’impianto di Contrada Saraceno/Salinella con la produzione di CSS-Combustibile spinge i consiglieri comunali Blò e Brucculeri a denunciare la mancata preventiva informazione al Consiglio Comunale. Timore di conferimento di rifiuti anche da altre province e rischi sanitari connessi al CSS
SCIACCA- L’assemblea dei soci della SRR ATO 11 AG Ovest ha deliberato l’adeguamento del progetto dell’impianto di Contrada Saraceno/Salinella, situato nel territorio del Comune di Sciacca, finalizzato alla produzione di CSS-Combustibile. Il progetto originario prevedeva la realizzazione di un impianto di trattamento meccanico-biologico (TMB) e di una vasca di discarica per rifiuti non pericolosi (V.5), già sottoposti a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciate dalla Regione Siciliana. Per Blò e Brucculeri, l’adeguamento per la produzione di CSS-Combustibile rappresenta una modifica sostanziale rispetto al progetto iniziale, introducendo nuove fasi di trattamento e nuove potenziali ricadute ambientali e sanitarie. L’adeguamento mirato anche alla produzione di CSS-Combustibile suscita molta preoccupazione ai due consiglieri che lamentano, anche, la mancata comunicazione al Consiglio comunale. Attaccano l’Amministrazione comunale perchè “non ha fornito alcuna comunicazione ufficiale al Consiglio Comunale in merito a tale modifica progettuale, né ha promosso momenti di confronto pubblico o di partecipazione civica”. Tra l’altro, “non risulta agli atti del Consiglio alcuna deliberazione di indirizzo, presa d’atto o informativa relativa al mandato espresso dal rappresentante del Comune (Sindaco o delegato) all’interno della SRR ATO 11 in occasione della decisione sull’adeguamento del progetto”. Un adeguamento che può incidere profondamente sull’ambiente, sul territorio e sulla salute dei cittadini. Per Blò e Brucculeri. “la totale assenza di trasparenza e di partecipazione preventiva alimenta crescente preoccupazione nella popolazione e nei rappresentanti istituzionali locali, preoccupazione legata ai possibili rischi ambientali, sanitari e gestionali derivanti dall’attuazione del nuovo progetto”. Insomma, per i due consiglieri comunali “la la produzione e la gestione del CSS comportano rischi specifici per la salute pubblica, ben documentati in letteratura scientifica e normativa ambientale perchè il processo di produzione, stoccaggio e movimentazione del CSS comporta il rischio di emissione di polveri fini (PM10, PM2.5), capaci di veicolare sostanze tossiche e persistenti come metalli pesanti (piombo, mercurio), diossine e PCB. Tali sostanze sono note per i loro effetti cancerogeni, mutageni e di bioaccumulo nella catena alimentare”.
L’INTEROGAZIONE DI BLO’ E BRUCCULERI
L’interrogazione presentata mira a sapere dall’Amministrazione comunale se il Comune di Sciacca abbia espresso un parere formale o politico-amministrativo sull’adeguamento del progetto del TMB alla produzione di CSS-Combustibile; se il Sindaco o un suo delegato abbia partecipato alle riunioni della SRR ATO 11 Agrigento Provincia Ovest in cui è stato deliberato l’adeguamento, e quale posizione abbia assunto a nome del Comune; per quale motivo il Consiglio Comunale non sia stato preventivamente informato della modifica progettuale, né sia stato richiesto un atto di indirizzo o di valutazione politica sull’argomento; se l’Amministrazione comunale sia in possesso della documentazione tecnica aggiornata (relazioni, studi di impatto, pareri ambientali, piano di gestione CSS) e se intenda metterla a disposizione del Consiglio Comunale e della cittadinanza; quali valutazioni ambientali, sanitarie e urbanistiche siano state condotte o richieste dal Comune prima di esprimersi o di non opporsi all’adeguamento del progetto, con particolare riferimento ai rischi connessi alle emissioni di polveri fini e microinquinanti;
se l’Amministrazione ritenga opportuno promuovere una consultazione pubblica o convocare un Consiglio Comunale aperto per informare la cittadinanza sui contenuti, sugli effetti e sui rischi sanitari del progetto; se il Comune abbia valutato il rischio che l’impianto possa ricevere rifiuti non solo dai comuni dell’ambito ATO 11 o dalla provincia di Agrigento, ma anche da altre province, e quali garanzie intenda richiedere per evitare un uso improprio o sovradimensionato dell’impianto a danno della comunità locale.
I Consiglieri Comunali chiedono che venga fornita risposta scritta e dettagliata, corredata da tutta la documentazione tecnica e amministrativa disponibile presso l’Ente o la SRR.




