Regione: la manovra-quater affonda sotto i colpi dei franchi tiratori

Schifani in crisi: bocciati articoli chiave, maggioranza spaccata all’ARS

La crisi politica alla Regione Sicilia si fa sempre più profonda. Dopo le tre bocciature clamorose di articoli chiave della manovra-quater avvenute prima dell’ora di pranzo, il pomeriggio ha segnato un vero e proprio tracollo per il governo regionale: altre otto norme sono state affossate in aula, tutte con almeno 37 voti contrari. Un dato che non lascia spazio a interpretazioni.

Considerando che l’opposizione compatta — composta da PD, Movimento 5 Stelle e La Vardera — conta appena 23 voti, è evidente che oltre una decina di parlamentari del centrodestra ha scelto di votare contro le proposte del governo. A Palazzo d’Orléans, il sospetto si concentra sul gruppo di Fratelli d’Italia, 14 deputati da giorni in rotta con il presidente Schifani per lo scontro sulle nomine dei vertici della sanità.

Il risultato è impietoso: tutte le norme che avrebbero dovuto dare identità alla manovra-quater sono state bocciate. Tra queste, gli articoli che prevedevano incentivi agli imprenditori per nuove assunzioni e il contributo da 4 milioni di euro destinato agli editori. Non è stata risparmiata neppure una misura cara al leghista Luca Sammartino, che prevedeva fondi per la realizzazione di laghetti artificiali a sostegno dell’agricoltura in tempi di siccità. Un segnale che tra i franchi tiratori si annidano anche forzisti e autonomisti.

Il commento dell’opposizione è stato durissimo. Michele Catanzaro, intervenuto in aula, ha parlato senza mezzi termini: «È la Waterloo di Schifani. Se ci avessero ascoltato e ritirato la manovra, il governo avrebbe evitato questo stillicidio di bocciature. Ora la manovra-quater è ridotta a un colabrodo. Il dato politico è sotto gli occhi di tutti: la maggioranza è andata in pezzi».

Il presidente Schifani, rimasto silente durante le votazioni, si trova ora di fronte a una frattura interna che rischia di compromettere la tenuta dell’intero esecutivo. La manovra-quater, pensata come strumento di rilancio, si è trasformata in un campo di battaglia che mette in discussione la leadership del governo regionale e la coesione della sua maggioranza.

I prossimi giorni saranno decisivi per capire se si potrà ricucire lo strappo o se la crisi è destinata ad aprire scenari ancora più drammatici per la politica siciliana.