Raccolta differenziata: dal rapporto Ispra Sicilia in crescita ma ancora in ritardo

Marsala (Srr Ag Ovest): “Bisogna impegnarsi per garantire anche un’elevata qualità delle differenti frazioni intercettate al fine di consentirne un effettivo riciclo”

“C’è ancora molto lavoro da fare, ma dai dati emersi nell’ultimo rapporto sui rifiuti urbani, presentato dall’Istituto superiore per la protezione dell’ambiente (Ispra), ci sono per fortuna elementi che confermano come in Sicilia la raccolta differenziata stia comunque crescendo”. E’ quanto dichiara oggi Vito Marsala, Presidente della SRR Agrigento Ovest, una delle più virtuose dell’isola, con numerosi Comuni oltre l’80 per cento di raccolta differenziata. Dal dato diffuso da Ispra, aggiornato al 2024, viene fuori che la Sicilia è al 55,5 per cento, ancora basso rispetto ad altre regioni italiane. “Ma c’è comunque un leggero aumento rispetto al 2023 – dice Marsala – mentre negli ultimi 5 anni la Sicilia è cresciuta del 13,2 per cento. Purtroppo il dato regionale risente delle difficoltà che ci sono in alcune province, prima fra tutte Palermo, dove la percentuale di differenziata è appena al 36,9 per cento. Ci auguriamo che lo scenario possa cambiare in futuro con la realizzazione di nuovi impianti. I tempi tecnici per realizzare i termovalorizzatori sui quali punta il governo regionale sono lunghi – continua Marsala – al momento bisogna investire sull’impiantistica, migliorare quella esistente e implementare, ad esempio, la produzione di biogas negli impianti di compostaggio esistenti”. La classifica della differenziata in Sicilia nel 2024 è la seguente: Siracusa 54,1 per cento; Catania 55,4; Agrigento 59,9; Messina 65,6; Enna 66,3; Caltanissetta 66,4; Ragusa 68,7; Trapani 77 per cento. Per quanto riguarda le tipologie di rifiuti raccolte, il 37,8 per cento è rappresentato dall’organico, seguito da carta e cartone al 19,5 per cento, dal vetro all’11,3 per cento e poi plastica all’8,8, legno al 5,6 e gli ingombranti al 5,2. “In Sicilia c’è bisogno di maggiore consapevolezza da parte di chi ha ruoli di gestione – continua Marsala – bisogno leggere bene i dati e correggere ciò che non funziona. Il rapporto Ispra indica a tutti noi che la raccolta, pur costituendo un passaggio fondamentale per garantire l’ottenimento di flussi omogenei e riciclabili, non può limitarsi al solo raggiungimento di alti tassi. Bisogna impegnarsi per garantire anche un’elevata qualità delle differenti frazioni intercettate al fine di consentirne un effettivo riciclo”.