Povertà assoluta in Italia: 6 milioni di persone senza beni essenziali

Minori e famiglie numerose: l’emergenza cresce. Nel Mezzogiorno la percentuale sale al 16,4%, mentre nel Centro si attesta al 12,1%.

Secondo i dati Istat 2024, in Italia 5,7 milioni di individui (pari all’8,4% della popolazione) vivono in condizioni di povertà assoluta, senza riuscire a coprire le spese per cibo, casa, salute, trasporti e istruzione. Tra i più colpiti ci sono gli stranieri: oltre uno su tre è povero assoluto, con un’incidenza del 35,6%, quasi cinque volte quella degli italiani (7,4%).

Minori e famiglie numerose: l’emergenza cresce

Allarmante la situazione dei minori: 1,28 milioni vivono in povertà assoluta, il 13,8% del totale, dato più alto dal 2014. Le famiglie con almeno un minore in difficoltà sono circa 734mila (12,3%), con un’intensità di povertà del 21%, superiore alla media nazionale (18,4%). Nel Mezzogiorno la percentuale sale al 16,4%, mentre nel Centro si attesta al 12,1%.

Chi rischia di più: operai, basso livello di istruzione e Sud Italia

Le famiglie più numerose e con basso livello di istruzione sono le più esposte. Quelle con 5 o più componenti registrano un’incidenza del 21,2%, contro l’8,6% di quelle con 3 membri. Se il capofamiglia è operaio, il tasso sale al 15,6%, mentre scende al 4,2% se ha almeno un diploma. Con la sola licenza elementare, la povertà colpisce il 14,4%.

Divario territoriale: il Nord ha più poveri, il Sud più incidenza

Il Mezzogiorno registra l’incidenza più alta di povertà assoluta tra le famiglie (10,5%), seguito dal Nord-Ovest (8,1%) e Nord-Est (7,6%). Il Centro è l’area meno colpita (6,5%). In termini assoluti, però, il 44,5% delle famiglie povere vive al Nord, il 39,8% al Sud e il 15,7% al Centro.

Codacons e Unc: “Dati da Terzo Mondo”

Le associazioni dei consumatori lanciano l’allarme: Codacons parla di 1,1 milioni di poveri in più rispetto al periodo pre-Covid, mentre l’Unc definisce i dati “indegni di un Paese civile”. Le disuguaglianze sociali e territoriali restano profonde, con un impatto crescente sulle fasce più fragili della popolazione.