“Patto per restare”: 45 organizzazioni insieme per la Sicilia
Il 15 novembre a San Giovanni Gemini 45 organizzazioni regionali firmeranno una iniziativa per trasformare l’impegno civico in causa politica.
Dopo tre anni di lavoro collettivo, da Catania a Trapani, da Palermo alle aree interne, 45 organizzazioni siciliane si uniranno per firmare un documento con cui si vuole dare vita ad un movimento indipendente regionale. Il Patto è il risultato di un percorso avviato nel 2022 e promosso dal Centro Studi Giuseppe Gatì attraverso il progetto “Questa è la mia terra”. Negli ultimi tre anni, decine di associazioni, fondazioni e spazi culturali si sono incontrati in festival, assemblee e cantieri territoriali per costruire una visione comune e proposte concrete per affrontare le cause dello spopolamento e della fuga dei giovani. “Il nostro lavoro nei territori non basta se non riesce a cambiare anche le istituzioni – dice il presidente del Centro Studi, Carmelo Traina – le esperienze nate dal basso devono diventare sistemiche, entrare nelle politiche pubbliche e cambiare le cose in profondità”.
Il Patto per Restare unisce le realtà che vogliono una Sicilia libera nelle scelte e giusta nelle opportunità, dove il futuro non sia una fuga ma una possibilità. Una Sicilia aperta, europea e mediterranea, capace di garantire pari diritti e opportunità a chi resta, a chi torna e a chi arriva. Le 45 organizzazioni che hanno sottoscritto il Patto per Restare rappresentano un mosaico ampio e diversificato del tessuto civico siciliano. Sono attive in tutte e nove le province, con una distribuzione che riflette la vitalità diffusa dei territori: Agrigento 24,7%, Palermo 19,8%, Catania 13,6%, Caltanissetta 9,9%, Siracusa 8,6%, Trapani 7,4%, Ragusa 6,2%, Messina 4,9%, Enna 4,9%. Complessivamente le realtà aderenti rappresentano oltre 1.500 tra associati e volontari attivi, impegnati quotidianamente in progetti di rigenerazione sociale, culturale ed economica. Si tratta di associazioni, cooperative, fondazioni e collettivi che operano su temi che spaziano dalla formazione e inclusione sociale alla valorizzazione dei territori e dei beni comuni, dalla promozione del lavoro giusto e dell’impresa sociale alla lotta contro lo spopolamento.
Gli ambiti principali di attività riguardano:
● Giovani e politiche giovanili;
● Partecipazione civica e cittadinanza attiva;
● Cultura ed educazione;
● Lavoro e sviluppo locale;
● Ambiente e sostenibilità.




