Ospedale fantasma cerca destino: albergo, parcheggio o museo del degrado ?

Torna ciclicamente di attualità nel dibattito cittadino il grande immobile chiuso nel 2002

di Emanuele Sala

L’ormai annosa, e per certi versi penosa, chiusura e possibile riapertura delle Terme di Sciacca, ha portato con sé, fra le altre problematiche, la necessità della creazione di parcheggi e nuovi posti letto per le Terme. I parcheggi sono poi un vero e proprio problema cittadino, per cui se nel famoso film di Benigni si diceva che “La piaga di Palermo è il traffico”, si può tranquillamente parafrasare che la “La piaga di Sciacca sono i parcheggi”. Infatti parcheggiare nei pressi del centro storico, soprattutto in estate, è impresa spesso impossibile e questo porta a notevoli resistenze e polemiche anche contro l’istituzione della ZTL. Allora torna di attualità nel dibattito cittadino il grande immobile, da decenni inutilizzato e ormai in condizioni di enorme degrado, del vecchio ospedale. Un’area molto grande a due passi dal centro storico. E la città si divide. “Facciamone un albergo, ristrutturandolo, per porlo al servizio delle Terme, quando e se riapriranno”, “Facciamone un parcheggio al servizio delle Terme e della città”. Contro la prima ipotesi ostano, a mio avviso, i notevoli costi di ristrutturazione. Tutti sanno che edificare è più costoso che costruire il “nuovo”. E poi si dimentica che l’ex Motel Agip è stato venduto con destinazione turismo, quindi albergo, che c’è il grande complesso di Torre Makauda, che con nuova proprietà e gestione potrebbe tornare ai fasti di una volta e che ci sono gli alberghi sul monte Kronio da aprire e far funzionare dopo decenni di incredibile inutilizzazione, quindi i nuovi posti letto non sarebbero una chimera. Mentre realizzare nuovi parcheggi in zona adiacente al centro storico e alle Terme pare senz’altro impresa più difficile. Non può, di conseguenza, non far pensiero al vecchio inutilizzato, fatiscente ospedale, chiuso da quasi trent’anni, la cui demolizione almeno della parte più vecchia di via Figuli, consentirebbe di avere subito parecchi posti-auto a raso. In attesa magari di futuri finanziamenti per un parcheggio multipiano. Chi parla di somme ingenti allo scopo, ricordi che a S. Margherita di Belìce è stata demolita, non molto tempo fa, una struttura di cemento armato di sette piani con trecentomila euro messi a disposizione dalla protezione civile, che non sembrano una cifra eccessiva se possono consentire di avere un nuovo parcheggio a pochi passi dal centro cittadino e dalla zona termale. Naturalmente ci sarebbe da portare avanti il difficile rapporto con la Regione per ottenerne la disponibilità, ma bisogna tentare. Anche se si sa con la Regione Sicilia “non c’è di mezzo il mare, ma l’oceano…”.