Ora i consiglieri di opposizione cominciano a pensare seriamente ad ipotesi mozione di sfiducia
La sfiducia all’inizio dell’anno era stata proposta, senza ottenere consensi, dai consiglieri comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blò
SCIACCA. I consiglieri comunali di opposizione lanciano l’ennesimo duro atto d’accusa contro il sindaco Fabio Termine, definendo la sua esperienza amministrativa “deflagrata” e ormai giunta al capolinea. Sfruttando le criticità interne alla coalizione che governa la città, evidenziano per l’ennesima volta l’incapacità del primo cittadino di mantenere rapporti costruttivi sia con la sua maggioranza che con l’opposizione, e un atteggiamento definito “presuntuoso e autoreferenziale”.
Secondo i firmatari, la chiusura al dialogo e la gestione ristretta delle decisioni hanno generato fratture profonde e sfiducia, vanificando le speranze di rinnovamento che avevano accompagnato l’inizio del mandato. La recente adesione al Partito Democratico e la fine del movimento Mizzica vengono citate come segnali di una crisi politica ormai irreversibile.
Nel comunicato, i consiglieri esprimono anche preoccupazione per il clima politico cittadino, aggravato da “polemiche sterili” provenienti da alcune componenti dell’opposizione. Ribadiscono la necessità di un confronto serio e costruttivo, respingendo ogni forma di opposizione distruttiva.
Infine, l’appello: “Sciacca ha bisogno di una guida sicura e responsabile. Il Sindaco rifletta sull’opportunità di restituire la parola ai cittadini, affinché possano scegliere con chiarezza il futuro della città. Sappiamo bene che non lo farà – scrivono pensando alla mozione di sfiducia, senza però citarla – ma è giunto il momento di ridare voce al popolo di Sciacca, affinché possa scegliere con chiarezza la direzione da dare alla propria amministrazione”.




