Museo del Mare, le perplessità di Falautano: Sciacca rischia di perdere identità”
Segnalata l’assenza di una chiara segnaletica interna ed esterna, la necessità di intitolare ufficialmente il museo a Vincenzo e Sebastiano Tusa e il mancato coinvolgimento della Lega Navale Italiana e di Sopmare

SCIACCA. La recente inaugurazione del Museo del Mare di Sciacca ha suscitatole osservazioni di Gaspare Falautano, ex presidente della Lega Navale Italiana e promotore in passato di varie iniziative per la valorizzazione della cultura del mare e del ritorno a Sciacca della statuetta Melqart. In particolare, viene segnalata l’assenza di una chiara segnaletica interna ed esterna che definisca la destinazione e la finalità della struttura, nonostante il percorso istruttorio e il finanziamento ottenuto. L’intervento di Falautano, che riportiamo per intero, richiama inoltre la necessità di intitolare ufficialmente il museo a Vincenzo e Sebastiano Tusa, già ricordati con un pannello ceramico collocato nel cortile. Tra i rilievi emergono inoltre il mancato coinvolgimento della Lega Navale Italiana e di Sopmare, realtà ritenute centrali per la valorizzazione del patrimonio marittimo, e la mancata esposizione di opere simboliche come il calco della statua del Poeta alla Marina. Sullo sfondo, la critica a un atteggiamento definito “esterofilo”, che rischia di marginalizzare l’identità locale e depotenziare Sciacca. Ecco la nota di Gaspare Falautano: “Ho presenziato, invitato da Calogero BONO, alla cerimonia della inaugurazione del “ Museo del Mare “ che ha generato, in me, notevoli perplessità . Ne fornisco ora alcune ragioni chiarendo, preliminarmente, che esse rappresentano, – allo angolo visuale dello scrivente – un contributo operativo per evitare e/o attenuare possibili intralci. E’ stato trascurato un particolare che, a mio giudizio, riveste una ragguardevole importanza: la totale mancanza, sia allo interno e sia allo esterno della struttura museale, della segnaletica specifica da cui si possa evincere quale è – conformemente ai risultati della laboriosa e complessa istruttoria, culminata poi con il finanziamento accordato di 3 (tre) miliardi del vecchio conio – la sua effettiva destinazione e finalità. La faccenda, peraltro, appare assai curiosa ove si vuole ricordare che un Pannello in ceramica policroma ( fornito dalla Associazione Amici di Vincenzo e Sebastiano TUSA ) esiste regolarmente affisso nel cortile interno del medesimo, ( al seguito di una apposita delibera della G.C. ) e nel contesto di una suggestiva cerimonia in cui erano presenti la Vedova ed uno dei Figli di Sebastiano Tusa. Il Museo, pertanto, dovrebbe essere così intestato : MUSEO DEL MARE E DELLE ATTVITA’ MARINARE VINCENZO E SEBASTIANO TUSA. La evocata perplessità, opino, consiste, – ( quale logica conseguenza di un forsennato istinto ad APPARIRE, caratteristica purtroppo a Sciacca assai diffusa ) – ed è del tutto ingiustificabile anche perché non produce alcuno apprezzabile e concreto risultato e stride, invece, maledettamente con l’immagine della Città e del territorio. Si osserva, al riguardo, che non contribuisce ad affievolirla la mancata esposizione del calco in resina della Statua del Poeta che campeggia alla Marina. Da qui il sospetto che si voglia proseguire nel disegno di depotenziare SCIACCA“ a tappe preordinate e senza scusciu “ confidando nella sperimentata apatia della Cittadinanza.!!! Il gravissimo segnale di scollamento rappresentato dalla mancata presenza ufficiale della locale Sezione della LEGA NAVALE ITALIANA il cui Presidente, che pure era presente, ma solo a titolo personale, come mi ha dichiarato. Sezione LNI che qualche titolo – ritengo – lo abbia in materia per interloquire con efficacia documentale nonché, in aggiunta, della mancanza totale di SOPMARE, in prospettiva, soprattutto, di ottenere la perenne assegnazione di un rostro ( recuperato ) della Battaglia delle Egadi del 241 A.C. già concesso da Sebastiano Tusa, da Soprintendente e ribadito da Assessore .( si dispone della documentazione probante ); La prevalente ESTEROFILIA, in base alla quale va sistematicamente privilegiato tutto quanto NON è “ Sciacchitano “ , ha fatto proseliti ed assume oggi preoccupanti dimensioni. Forse non è tanto insensato fare ricorso all’aforisma ( uno fra i tanti) del “ favarese FRANCESCO DE FRANCISCI, autentico filosofo popolare, consacrato nella anedottica cittadina come “ Franciscu Aceddi Aceddi “ il Quale sentenziò “ si ghiò nascissi arrè vulissi nasciri nautra vota, ccà,, a Sciacca, ma forasteri. “ Riflessione, questa, condivisa dal compianto poeta Vincenzo LICATA che nel suo “ SCHITICCHIO “ erge Franciscu a protagonista dello auspicato riscatto di Sciacca, sollecitandone con toni accorati, il sopito “ Orgoglio “ a conseguire lo scopo auspicato”.




