Mozione di sfiducia contro il Presidente del Consiglio Comunale Ignazio Messina
L’hanno presentata i consiglieri comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blò, che avevano già presentato mozione nei confronti del sindaco
SCIACCA. Continua ad essere esplosivo lo scontro politico in aula consiliare. I consiglieri comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blò hanno presentato una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio Comunale, Avv. Ignazio Messina, eletto nel luglio 2022. La mozione, depositata ai sensi del Testo Unico degli Enti Locali e della giurisprudenza amministrativa, contesta al Presidente la perdita di imparzialità e terzietà istituzionale. Tra i rilievi, le presunte irregolarità procedurali nella seduta dedicata al progetto dei capannoni del Carnevale, un atto da oltre 5,2 milioni di euro, approvato con soli 14 consiglieri presenti su 24 e senza la partecipazione degli uffici comunali. I firmatari denunciano inoltre disparità nella gestione dei tempi di intervento tra maggioranza e opposizione, interruzioni ripetute durante gli interventi e dichiarazioni pubbliche di Messina considerate di natura politica e non compatibili con il ruolo di garanzia super partes. La mozione richiama diversi precedenti giurisprudenziali che legittimano la revoca del Presidente in caso di compromissione della funzione di garanzia. Brucculeri e Bò hanno invitato gli altri consiglieri a sottoscrivere l’atto. Poi spetterà al Consiglio Comunale, convocato ad hoc, deliberare sulla proposta e, in caso di approvazione, procedere all’elezione di un nuovo Presidente. “La nostra mozione – dicono – come dettagliatamente illustrato nel testo depositato, non si fonda su
valutazioni politiche di parte, bensì sul venir meno della funzione istituzionale di garanzia, comprovato da reiterate condotte, esternazioni pubbliche e decisioni assembleari che hanno inciso in modo significativo sul corretto funzionamento del Consiglio Comunale. Essa richiama inoltre il consolidato principio – richiamato dalla giurisprudenza – secondo cui il Presidente del Consiglio, come la “moglie di Cesare”, deve non solo essere imparziale, ma anche apparire tale, condizione che, alla luce dei fatti documentati, risulta ormai irrimediabilmente compromessa. La responsabilità che ci compete come Consiglieri Comunali – aggiungono – è quella di assicurare il regolare esercizio delle prerogative dell’organo assembleare e la piena tutela dell’equilibrio istituzionale tra maggioranza e minoranza. In tale ottica, la Mozione di Sfiducia rappresenta uno strumento necessario per ristabilire condizioni di corretto funzionamento e imparzialità della Presidenza”.




