Legambiente al cda di Aica: “Atto di inaudita violenza amministrativa”

“La presidente Nobile ha inteso cancellare l’unico organismo istituzionale che, negli anni, aveva manifestato serietà, competenza, passione, per l’avvio della gestione pubblica del servizio idrico integrato”
Il Circolo Rabat di Agrigento, con il presidente Daniele Gucciardo e il dirigente Giuseppe Riccobene, interviene in merito al provvedimento con cui la presidente del cda AICA, Danila Nobile, ha dichiarato decaduta la Consulta delle Associazioni, organismo statutario fondamentale a garantire il controllo civico sull’operato del gestore pubblico.
“Con un atto di inaudita violenza amministrativa – le cui reali motivazioni andranno comprese fino in fondo – la presidente Nobile ha inteso cancellare l’unico organismo istituzionale che, negli anni, aveva manifestato serietà, competenza, passione, per l’avvio della gestione pubblica del servizio idrico integrato in provincia di Agrigento. Ma veramente ci siamo ridotti a questo?”
“In questi anni caratterizzati dallo stentato avvio della gestione pubblica del servizio idrico integrato, l’unico soggetto realmente dignitoso, competente, appassionato, che ha studiato a fondo e colto pienamente le gravi inadempienze del gestore AICA e di quello di sovrambito, proponendo soluzioni valide sotto il profilo tecnico, giuridico, economico, amministrativo, operativo, è la Consulta delle Associazioni, organismo statutario imprescindibile, con il quale Legambiente si è sempre interfacciata, anche nell’organizzazione di importanti iniziative finalizzate a ridare dignità a un settore gravato da inefficienze di ogni genere, che potrebbero e dovrebbero essere affrontate con rigore scientifico, competenza tecnica, serietà amministrativa. Per questo – aggiungono – contestiamo e contrasteremo, con ogni mezzo, la recente decisione della dottoressa Nobile – chiamata da qualche mese a presiedere il cda AICA, e in ciò reputata idonea dai sindaci che l’hanno nominata, seppur in assenza di quei requisiti che essi stessi avevano determinato – con la quale la presidente si è messa in testa di abolire la Consulta.
Legambiente si rivolge al Prefetto di Agrigento, ma dice che si rivolgerà anche ad ogni altro Organo competente, per intervenire con urgenza per “porre fine – scrive – ad uno stillicidio di provvedimenti e comunicazioni che, adesso, hanno largamente valicato la soglia della sobrietà e della serietà amministrativa. Vista la crescente gravità delle questioni che interessano la gestione del servizio idrico integrato, ove la dottoressa Nobile perseveri nei suoi intenti, chiediamo di ripristinare le regole. Andremo fino in fondo chiedendo anche di accertare la regolarità della nomina della dott. ssa Nobile. Se agli agrigentini viene chiesto da decenni di pazientare di fronte alla crisi idrica, nessuno potrà convincerli di pazientare di fronte a chi disprezza gli organismi democratici, il controllo civico, la competenza e il comune buon senso.”