La Dc contro Schifani: “Revoca ingiusta, ma restiamo leali al governo”
Nuovo fronte di tensione tra il Presidente e il partito, che pur colpito dalle indagini e dalle revoche, rivendica il proprio ruolo di forza leale e costruttiva all’interno della maggioranza.
Tensione politica all’Assemblea regionale siciliana dopo la decisione del presidente Renato Schifani di revocare le deleghe ai due assessori della Democrazia Cristiana, Nunzia Albano e Andrea Messina, a seguito dell’inchiesta che ha coinvolto il leader Totò Cuffaro e il capogruppo Carmelo Pace. I deputati democristiani hanno espresso “rammarico” e contestato la scelta del governatore, definendola incoerente rispetto a precedenti situazioni politiche e ingiusta alla luce del lavoro svolto.
In una nota firmata da Ignazio Abbate, Nunzia Albano, Serafina Marchetta, Andrea Messina e Carlo Auteri, il gruppo Dc ha ribadito la propria fedeltà al governo regionale: “Nonostante il dispiacere per la decisione subita, confermiamo l’atto di fiducia sottoscritto all’inizio del mandato. Continueremo a lavorare per il bene della Sicilia e a sostenere le istanze del governo nell’interesse della comunità”. I deputati hanno inoltre difeso l’operato degli assessori estromessi, sottolineando la loro efficienza, trasparenza e onestà, nonché il sostegno costante dato all’attività della giunta. “Dal primo giorno – scrivono – il nostro atteggiamento verso il presidente è stato improntato a lealtà e vicinanza, dimostrata quotidianamente con la presenza in aula e in giunta su ogni provvedimento. Siamo stati i primi, rispetto a tutti gli altri schieramenti, a garantire questo impegno”.
La vicenda apre un nuovo fronte di tensione tra Schifani e la Dc, che pur colpita dalle indagini e dalle revoche, rivendica il proprio ruolo di forza leale e costruttiva all’interno della maggioranza.




