Inchiesta Regione: Schifani taglia le prime teste
Sospensioni e commissari dopo l’inchiesta della Procura. C’è anche Giovanni Tomasino, direttore generale del Consorzio di Bonifica Sicilia occidentale
Prime conseguenze politiche e amministrative in Sicilia dopo l’inchiesta della Procura di Palermo che ha coinvolto esponenti politici e dirigenti regionali. La giunta, riunitasi nel pomeriggio a Palazzo d’Orléans, ha disposto la sospensione della dirigente generale del Dipartimento Famiglia, Maria Letizia Di Liberti, e del direttore del Consorzio di Bonifica 2 di Palermo, Giovanni Tomasino. Contestualmente, preso atto dell’autosospensione del direttore dell’Asp di Siracusa Alessandro Caltagirone, è stato nominato commissario Chiara Serpieri, manager sanitaria con esperienza in Piemonte. Il presidente Schifani ha inoltre chiesto la revoca dell’incarico al segretario particolare dell’assessore alla Famiglia, Vito Raso, anch’egli indagato. Le accuse variano dalla rivelazione di segreti d’ufficio all’alterazione di concorsi pubblici. La Regione ha motivato le misure con la necessità di tutelare l’immagine e il funzionamento delle istituzioni, pur ribadendo il principio di presunzione d’innocenza. Secondo Palazzo d’Orléans, tali misure si rendono necessarie per la gravità dei fatti emersi e per la loro possibile incidenza sull’immagine e sul corretto funzionamento dell’amministrazione regionale e degli enti sottoposti a vigilanza e controllo. Pur riaffermando il principio di presunzione di innocenza e la tutela dei diritti di difesa, la Giunta ha scelto di intervenire con tempestività per salvaguardare prestigio, credibilità e trasparenza delle istituzioni siciliane.




