Inchiesta appalti: Schifani ora pensa a prendere provvedimenti

Nei confronti di Giovanni Tomasino, direttore del Consorzio di bonifica della Sicilia occidentale e anch’egli tra gli indagati, sarebbe già in corso un’azione di moral suasion per spingerlo alle dimissioni.

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, al di là delle immediate dichiarazioni di circostanza e dopo la bufera in aula, dove non si è presentato, si prepara a prendere posizione netta sull’inchiesta della Procura di Palermo che scuote gli ambienti politici e amministrativi dell’isola. Secondo fonti vicine al governatore, Schifani non intende fare sconti a nessuno, nemmeno agli esponenti di primo piano della Democrazia Cristiana e ai dirigenti di aziende ed enti pubblici legati a Noi moderati, coinvolti nell’indagine. L’inchiesta ruota attorno a presunti appalti pilotati da un’associazione per delinquere. In attesa delle decisioni del giudice per le indagini preliminari, il presidente regionale sarebbe pronto a intervenire nei confronti del direttore generale dell’Asp di Siracusa, Alessandro Maria Caltagirone, uno dei 18 indagati per i quali la Procura ha chiesto l’arresto. Se le accuse venissero confermate, Schifani potrebbe adottare misure immediate. Nel frattempo, nei confronti di Giovanni Tomasino, direttore del Consorzio di bonifica della Sicilia occidentale e anch’egli tra gli indagati, sarebbe già in corso un’azione di moral suasion per spingerlo alle dimissioni. Il segnale è chiaro: la Regione non intende tollerare ombre sulla gestione della cosa pubblica.