Il sacchetto selvaggio resiste e deturpa la città. Legge anti-rifiuti ignorata, controlli insufficienti

Mentre in Sicilia la legge 116/2025 comincia a dare frutti, nella città termale la lotta all’abbandono dei rifiuti resta al palo. Telecamere inutilizzate, vigili assenti di notte e inciviltà diffusa: il degrado continua.
Nonostante la legge 116 dell’8 agosto 2025 preveda sanzioni severe — fino all’arresto — per chi abbandona rifiuti, a Sciacca il fenomeno del “sacchetto selvaggio” non accenna a diminuire. Il Comune dispone di telecamere mobili, ma non riesce a sfruttarle per contrastare l’inciviltà diffusa. Il motivo? Mancanza di fondi e carenza di personale, soprattutto nelle ore notturne, quando gli agenti della polizia municipale non sono operativi. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: sacchetti di plastica pieni di rifiuti penzolano dai balconi del centro storico o sono appesi ai cancelli delle villette in periferia. Un’abitudine radicata che vanifica gli sforzi per mantenere la città pulita.
Anche il servizio porta a porta mostra segni di cedimento. Se un tempo la ditta apponeva adesivi con la dicitura “rifiuto non conforme”, oggi l’umido viene ritirato anche in buste di plastica, in violazione delle regole. La soluzione? Secondo molti, servono più controlli, sanzioni mirate e una squadra dedicata della polizia municipale. Ma le risorse scarseggiano e, salvo qualche intervento straordinario, il problema resta irrisolto. Fornire nuovi mastelli ai cittadini potrebbe essere un primo passo, ma senza repressione e vigilanza costante, il sacchetto selvaggio continuerà a deturpare Sciacca.