Fondi Covid: Incassata retribuzione non dovuta. Finanzieri sequestrano 140 mila euro a Tuccio D’Urso

La replica: “Ho esercitato il ruolo di responsabile unico del procedimento percependo esattamente la medesima remunerazione che avrebbe avuto chiunque altro lo avesse fatto”
I finanzieri del Comando provinciale di Palermo hanno eseguito un sequestro di circa 140.000 euro, disposto dal gip su richiesta della Procura europea, nei confronti di Tuccio D’Urso, ex commissario Covid. L’indagine, condotta dalla Polizia economico-finanziaria, riguarda la gestione dei fondi della Banca europea per gli investimenti destinati al potenziamento della rete ospedaliera siciliana durante l’emergenza Covid-19.
Secondo l’accusa, D’Urso, nel biennio 2021-2022, avrebbe disposto incentivi non dovuti, giustificandoli come retribuzioni accessorie per il personale coinvolto nel piano, senza alcuna base normativa.
D’Urso respinge le accuse: “Ho agito su incarico del presidente Musumeci come soggetto attuatore, gratuitamente, mentre ruoli analoghi prevedono compensi fino a 100.000 euro annui. Come responsabile unico del procedimento ho percepito il compenso previsto per chiunque ricoprisse tale incarico. L’ufficio Speciale non rientra tra quelli esclusi dalla legge per la remunerazione dei pensionati pubblici. Ho piena fiducia nella giustizia e attendo con serenità gli sviluppi. La Sicilia ha raggiunto risultati straordinari, ottenendo l’80% dei fondi statali entro gennaio 2022 e completando la progettazione degli interventi. L’aumento dei costi è dovuto ai ritardi accumulati dal gennaio 2022, pari a oltre il 60%”.