Ex presidente Aica Provvidenza: “Il prestito della Regione non risolve la crisi ma tutela solo i conti di Siciliacque”

In una intervista a La Sicilia: “Non ha risolto la crisi di Aica, ha solo messo a disposizione liquidità. Quei soldi dovranno essere restituiti. I Comuni che pagano regolarmente non possono essere soddisfatti di una misura che non è strutturale”

Non tutti i Comuni agrigentini hanno tirato un sospiro di sollievo quando il presidente della Regione Renato Schifani ha annunciato che attraverso un emendamento alla Finanziaria sarebbe stata definita la situazione debitoria dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini nei confronti di Siciliacque e che questo avrebbe bloccato il previsto taglio delle forniture. Il sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza, che è stato per quattro anni presidente dell’assemblea dei sindaci di Aica, è perplesso rispetto alle decisioni adottate, ed nterviene con toni durissimi sul prestito da 20 milioni di euro che la Regione Siciliana concederà ad Aica, la società consortile che gestisce il servizio idrico nell’Agrigentino, per saldare i debiti con Siciliacque. Anche in passato aveva diverse volte sottolineato che il problema non è reperire fondi per tamponare l’emergenza, ma capire se esiste la volontà politica di sostenere davvero la società pubblica. “È una mancanza di rispetto verso i sindaci che con sacrifici gestiscono i propri Comuni – afferma Provvidenza – con questa operazione non si interviene sui problemi strutturali, ma si risolvono solo i conti di Siciliacque, di cui la Regione è socio. Il vero problema del servizio idrico è Siciliacque – sottolinea – che spreme gestori ed utenti. Noi nel 2021 abbiamo costituito Aica in appena quindici giorni, ereditando i problemi della gestione precedente. La Regione Siciliana non è mai intervenuta, se non con un prestito da 10 milioni che molti Comuni, tra cui il mio, hanno restituito con trattenute sui trasferimenti annuali” Provvidenza ricorda come la Regione da anni paghi direttamente a Siciliacque l’acqua fornita ai Comuni del Trapanese ex Eas, mentre lo stesso non avviene per la provincia di Agrigento. Secondo Provvidenza, il contributo annunciato dal presidente Schifani non rappresenta una soluzione definitiva: “Non ha risolto la crisi di Aica, ha solo messo a disposizione liquidità. Quei soldi dovranno essere restituiti. I Comuni che pagano regolarmente non possono essere soddisfatti di una misura che non è strutturale – continua – mi sorprende che ad applaudire siano anche sindaci di Comuni morosi, molti dei quali appartengono alla stessa parte politica di Schifani. È a loro che dovrebbe tirare le orecchie, non a chi paga con regolarità. Mi riferisco, in particolare, a Palma, Licata, Canicattì, Racalmuto e Naro”. Provvidenza rivendica inoltre che il Comune di Grotte ha già restituito alla Regione, in cinque rate, il prestito del 2021: “Noi non siamo debitori, ma creditori nei confronti del gestore, che a sua volta non ci ha restituito quei soldi. La mia idea è intervenire subito per obbligare i Comuni inadempienti a pagare, fare un conteggio e valutare quale debba essere il vero intervento della Regione”. La conclusione dell’ex presidente di Aica è netta: “Schifani non può dire di aver risolto i problemi dei Comuni. Ha solo tamponato una situazione, senza affrontare le cause profonde del dissesto”. Provvidenza oggi, insieme agli altri sindaci che compongono l’assemblea dei soci, sarà in Prefettura per un incontro con cui si farà il punto della situazione dopo che in commissione bilancio all’Ars è passato l’emendamento varato dal governo regionale. Sarà occasione anche per un confronto con i sindaci dei Comuni inadempienti: “Non sono solo io ad essere perplesso di fronte a questa operazione – conclude – ci sono anche altri mei colleghi che sul fronte del servizio idrico guidano Comuni che sono davvero virtuosi”.