Ex chiesa al Cretto di Burri diventa polo culturale grazie all’associazione “Percorsi a Morsi”
Il presidente Michele Benfari: ““Vogliamo offrire residenze creative per artisti, scrittori e musicisti”

GIBELLINA. Dopo anni di silenzio e abbandono, l’ex chiesa di Santa Caterina, incastonata nel paesaggio evocativo del Cretto di Burri, torna a vivere. A guidare questa rinascita è l’associazione culturale “Percorsi a Morsi” di Poggioreale, che ha ottenuto l’affidamento del sito e avviato un ambizioso progetto di valorizzazione artistica e territoriale. La struttura, situata nella parte bassa della Vecchia Gibellina, rappresenta un crocevia simbolico tra memoria e futuro. Un tempo luogo di culto, poi ridotta a rudere dal terremoto del 1968, oggi si prepara a diventare un centro pulsante di cultura contemporanea. Dopo anni di chiusura per carenza di personale, l’ex chiesa torna dunque ad aprirsi al pubblico, pronta ad accogliere chi percorre le strade della memoria e cerca nuove visioni. L’intervento di recupero, firmato dall’architetto Giovanni Nuzzo, ha restituito alla chiesa una copertura arcuata e una nuova identità, pensata inizialmente come sede del “Museo del Grande Cretto”. A guidare “Percorsi a Morsi” è l’architetto Michele Benfari, figura di spicco nel panorama dei beni culturali siciliani, già soprintendente ad Agrigento e direttore del Museo Bernabò Brea di Lipari. Al suo fianco, la vicepresidente Rosalia Urso. “Vogliamo offrire residenze creative per artisti, scrittori e musicisti – spiega Benfari – ma anche promuovere il teatro, la letteratura e l’enogastronomia locale. Il nostro intento è creare uno spazio vivo, dove l’arte dialoghi con il territorio e le sue eccellenze. Tali opportunità sono consentite dal bando pubblico voluto fortemente dal Comune di Gibellina e dal sindaco Salvatore Sutera. Inoltre – aggiunge – ci impegniamo a promuovere il teatro, la letteratura e l’enogastronomia del territorio, valorizzando le tradizioni e le eccellenze locali.”

Il progetto prevede l’allestimento di un info point, il rilancio del Museo del Cretto con pannelli esplicativi sull’opera di Burri, e la riqualificazione degli edifici annessi, destinati a diventare sale espositive. L’apertura ufficiale sarà affidata all’artista Rosario Bruno, ma il calendario si arricchirà via via con nuove presenze, in vista del 2026. La riattivazione del sito non è solo un’operazione culturale, ma anche un gesto politico e sociale: restituisce dignità a un luogo simbolico, rafforza l’identità di Gibellina e rilancia il prestigio della città nel panorama artistico nazionale.
Con l’approssimarsi del 2026, anno in cui Gibellina sarà proclamata “Capitale italiana dell’Arte contemporanea”, l’associazione ha presentato un piano di gestione innovativo, fondato su un approccio olistico e sostenibile.




