“Elsa Morante e le sue radici nel paese del Gattopardo”. Venerdì prossimo l’intitolazione della biblioteca comunale alla scrittrice

SANTA MARGHERITA BELICE. Si terrà il prossimo venerdì 20 agosto, a Santa Margherita di Belice l’intitolazione della biblioteca comunale alla scrittrice Elsa Morante.  A seguito delle ricerche condotte dalle studiose Margó Cacioppo, Marinella Fiume, Gabriella Ebano, Margherita Rimi e l’accertamento delle origini belicine della Morante, autrice tra le altre opere del romanzo capolavoro “Menzogna e sortilegio”, il Comune agrigentino ha deciso di intitolare la biblioteca comunale alla stessa Morante, in seguito alla scoperta di importanti documenti che ne hanno accertato il forte legame con il paese agrigentino.

“Elsa Morante e le sue radici nel paese del Gattopardo” è il titolo dell’iniziativa che si inserisce nel calendario dell’estate margheritesi. La manifestazione si svolgerà alle 17:30 con gli interventi, fra gli altri, del Sindaco Franco Valenti e di Francesco Morante (pronipote di Augusto, padre di Elsa). Alle 20.30 nel III cortile del Palazzo Cutò-Filangeri si terrà un laboratorio sulle origini siciliane di Elsa Morante. Interventi delle partecipanti al gruppo di lavoro: Margherita Cacioppo, architetta; Gabriella Ebano, scrittrice fotografa; Marinella Fiume, scrittrice storica; Margherita Rimi, psichiatra e poeta: Angela Scandaliato, scrittrice storica e Francesco Morante; coordina: la giornalista Margherita Ingoglia.
Santa Margherita di Belìce dunque, non più solo la terra de “Il Gattopardo” ma anche di Elsa Morante.

Programma:

 ore 17.30 Biblioteca Comunale  ss.188. Inaugurazione dell’Intitolazione della Biblioteca Comunale alla più grande scrittrice del novecento, Elsa Morante;

Interventi: Franco Valenti, sindaco, Martina Giannantonio, assessore alla cultura, Fabio Primiero, Direttore della biblioteca, Francesco Morante (pronipote di Augusto, padre di Elsa)

Ore 20.30 III cortile del Palazzo Cutò-Filangeri. Il laboratorio sulle origini siciliane di Elsa Morante. Interventi delle partecipanti al gruppo  di lavoro: Margherita Cacioppo, architetto,  Gabriella Ebano, scrittrice fotografa, Marinella Fiume, scrittrice storica, Margherita Rimi, psichiatra poeta, Angela Scandaliato, scrittrice storica,  Francesco Morante, pronipote di Augusto Morante, padre di Elsa.

Concerto musicale della pianista Valentina Grisanti che eseguirà brani di Mozart, preferiti da Elsa Morante.

Coordina: Margherita Ingoglia, responsabile comunicazioni e stampa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BIOGRAFIA

Elsa Morante, nasce a Roma, il 18 agosto 1912, da Irma Poggibonsi, maestra elementare ebrea e Augusto Morante, istitutore di un riformatorio per minorenni.

A conclusione degli studi liceali, decide di vivere la propria esistenza lontana dalla famiglia con la quale ha un rapporto particolarmente conflittuale, legato probabilmente alla doppia paternità.

Per sostenersi economicamente, è costretta ad abbandonare la facoltà di Lettere. Intraprende varie attività di collaborazione con riviste e giornali tra cui il «Corriere dei Piccoli» e il settimanale «Oggi»,  che intercala con lezioni private di Latino. Nel 1936 conosce, tramite il pittore Giuseppe Capogrossi, Alberto Moravia. Nel ’41 lo sposa e contemporaneamente viene pubblicato anche il suo primo libro, Il gioco segreto, raccolta di narrativa destinata ai giornali; a seguire il libro di fiabe Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina, con  illustrazioni della stessa Morante.

I suoi inquietanti tumulti personali e familiari emergono nel Diario, redatto dal 19 gennaio al 30 luglio 1938, ma pubblicato molti anni dopo, nel 1989.

 

Nel 1943 inizia a scrivere il suo primo romanzo Menzogna e Sortilegio ed. Einaudi, che interrompe durante le retate dei fascisti che la perseguitano insieme al marito Alberto Moravia. Lasciano perciò Roma e si rifugiano sulle montagne di Fondi, in Ciociaria, dove vivono una vita di stenti. Il romanzo, esce nel 1948 con cui vince il premio Viareggio, ex aequo con Aldo Palazzeschi.

Alla fine degli anni Quaranta vive una travagliata e dolorosa storia sentimentale con Luchino Visconti.

Negli anni Cinquanta scrive il racconto Lo scialle andaluso e lavora alla redazione del suo secondo romanzo L’Isola di Arturo con il quale vince il premio Strega. Subito dopo visita L’Unione Sovietica, Cina, Stati Uniti, qui conosce il giovane pittore newyorkese Bill Morrow, con il quale intraprende un’intensa e turbolenta amicizia.

Nel 1960,  si trasferisce in un appartamento tutto per sé in via del Babuino pur mantenendo il rapporto con Moravia, con il quale compie numerosi viaggi,Brasile, India, anche insieme all’inseparabile amico Pier Pasolini. Nel 1962 si separa da Moravia  e subito dopo subisce la perdita dell’amico Bill Morrow, precipitato nel vuoto da un grattacielo.

Gli anni successivi sono assai drammatici per la scrittrice, ma non si arrende e continua a viaggiare. Tra le tante mete preferisce l’ Andalusia, il Messico e il Galles.

Nella conferenza del 1965 Pro e contro la bomba atomica (uscita da Adelphi nel 1987) e nelle poesie de Il mondo salvato dai ragazzini (1968), manifesta insofferenza e preoccupazione per gli interventi militari che mettono a rischio l’umanità.

Nel 1974, il suo terzo romanzo La Storia ottiene un imprevedibile e grandioso successo popolare, nonostante susciti diverse polemiche. Nel 1976 inizia la stesura del suo ultimo romanzo Aracoeli e, dopo varie interruzioni, ( a causa della frattura del femore) lo  pubblica nel 1982. Da lì inizia il suo tormento legato alla mancata ripresa del suo stato di salute.

Costretta a trascorrere gli ultimi anni di vita a letto, nell’aprile del 1983 tenta il suicidio aprendo i rubinetti del gas, ma viene salvata dalla cara domestica Lucia Mansi. Muore a Roma,il 25 novembre del 1985, a causa di un infarto, probabilmente per un complesso intervento chirurgico.