Elezioni provinciali. Spaccature, polemiche e sfoghi, Savarino getta acqua sul fuoco: «Non penso possano esserci strascichi nelle comunali»

Ma Pace lancia frecciate: “Strano che Schifani esulti insieme ai suoi oppositori. Solo noi con i fatti siamo alleali leali”
Come in quasi tutte le elezioni, è difficile trovare chi, a “cuore aperto”, ammette la sconfitta. L’amarezza per il risultato negativo o la rabbia per qualcuno che non ha rispettato l’impegno preso, viene smaltita trovando sempre un bicchiere mezzo pieno. L’unico che dopo l’elezione di domenica scorsa, quella che dovrebbe sancire il ritorno della politica al governo della provincia di Agrigento, che non ha usato tanti giri di parole, è stato il candidato presidente sconfitto, Stefano Castellino. Ha parlato di “tradimento politico” riferendosi a Forza Italia, che non ha fatto parte della coalizione di centrodetsra ed ha appoggiato Giuseppe Pendolino. Ma era forse uno sfogo a caldo, scaturito anche dalla delusione per una presunta presenza di franchi tiratori nel suo stesso Comune. In Fratelli d’Italia, il giorno dopo la giornata elettorale, hanno voluto ridimensionare l’uscita di Castellino, secondo il quale quanto accaduto ad Agrigento avrebbe adesso ripercussioni anche in ambito regionale e alle prossime amministrative. “Io non penso possano esserci strascichi – dice l’assessore regionale Giusy Savarino, che con il neo commissario regionale Luca Sbardella ha coordinato questa tornata elettorale del partito di Giorgia Meloni – ad Agrigento, come nel resto della Sicilia, il risultato consolida la forza del centrodestra. C’è un problema nel tavolo regionale, che non ha saputo governare la scelta dei candidati a presidente, altrimenti avremmmo avuto vittorie schiaccianti anche con loro. Le liste del centrodestra sono state tutte premiate, credo che abbiamo avuto oltre l’80 per cento del consenso. Probabilmente non c’è stato – continua Savarino – un coordinamento del tavolo provinciale che ha gestito gli appetiti di determinati partiti. Vedremo se questo può condizionare le future elezioni ad Agrigento, mi auguro che le scelte regionali sui capoluoghi possano essere gestite meglio. Ci affidiamo all’autorevole regia dell’onorevole Sbardella per trovare una sintesi più efficace per le prossime amministrative”.
Nell’esaltare il risultato della lista DC (dopo il 6,6 per cento delle elezioni elezioni regionali del 2022, alle provinciali ha ottenuto il 23 per cento e con il voto ponderato è il secondo partito in provincia a ridosso di Forza Italia) il capogruppo Carmelo Pace lancia invece frecciate nette a Forza Italia ed al presidente Renato Schifani: “Per la vittoria di Pendolino ha esultato anche lui insieme a Grande Sicilia, Pd e Cinque Stelle. E’ bene ricordare al nostro governatore – dice Pace – che in provincia di Agrigento sta condividendo questa vittoria in coabitazione con i suoi oppositori. Coloro che invece non hanno vinto sono quelli come noi che, con i fatti, si sono dimostrati suoi alleati seri, leali e affidabili. Non dobbiamo meravigliarci più di tanto se a fronte delle cosiddette “geometrie variabili”, che altro non sono che i vecchi giochetti della politica – conclude l’esponente DC – i cittadini si allontanano dalle istituzioni rifugiandosi in un rassegnato astensionismo espressione di disaffezione alla politica”.