Dove anche l’asfalto ha bisogno di un ufficio stampa

Termine & Co. si indignano sui social per i commenti fuori controllo dei cittadini sui lavori di asfalto di via San Cataldo

SCIACCA. Nella città dove ogni pietra racconta una storia e ogni buca diventa quasi un patrimonio culturale, l’amministrazione comunale guidata da Fabio Termine ha deciso di affrontare il vero campo di battaglia del XXI secolo: i commenti su Facebook. Il casus belli? La sistemazione con asfalto di via San Cataldo e delle strade limitrofe, attesa da anni come la pioggia ad agosto. Alcuni cittadini, armati di tastiera e spirito critico, hanno espresso dubbi sul destino del basolato in pietra lavica. “Lo coprono! Lo distruggono! Lo asfaltano come se fosse un parcheggio di periferia!” — gridavano (virtualmente) i più accesi.

Ma l’amministrazione, con tono da fact-checker professionista, ha ribattuto: niente panico, il basolato non si tocca. L’asfalto è solo una carezza sopra le rughe della città, un lifting urbano da 200 mila euro. E chi insinua il contrario, secondo il Comune, sta creando “una falsa e indegna rappresentazione della realtà”. Insomma, Sciacca non è Gotham, e Fabio Termine non ha bisogno del Bat-segnale per intervenire: basta un post ben piazzato. A cui aggiunge anche un suo intervento video con audio, in verità, un pò “allannato”.

Nel frattempo, l’assessora Valeria Gulotta invita alla collaborazione, perché le strade sono strette e i lavori delicati. Tradotto: se vedete un cartello, non parcheggiateci sopra. Anche il basolato ha i suoi diritti.