Diesel più caro dal 2026: cambia tutto alla pompa
Dal 1° gennaio scatta l’allineamento delle accise: il gasolio perde il vantaggio fiscale e per milioni di automobilisti arriva un aumento immediato.
Dal 1° gennaio 2026 il prezzo del gasolio salirà di circa 4 centesimi al litro per effetto dell’allineamento delle accise: benzina e diesel avranno la stessa aliquota, pari a 672,90 euro per 1.000 litri. La misura, anticipata dalla legge di bilancio rispetto al percorso graduale avviato nel 2025, chiude definitivamente la stagione del vantaggio fiscale sul gasolio e rende il diesel, di fatto, più costoso della benzina. L’impatto riguarda circa 16,6 milioni di automobilisti e vale, secondo il Codacons, oltre 552 milioni di euro di extra-gettito per lo Stato. Con l’IVA al 22%, l’effetto sul pieno è di circa 2,47 euro per 50 litri: risparmio per chi usa benzina, aumento per chi usa diesel. Il riallineamento arriva in un contesto di prezzi relativamente bassi: nel 2025 i listini hanno toccato i minimi dal 2021, con benzina a 1,71 €/l e gasolio a 1,64 €/l in modalità self. Un quadro favorevole che però non compensa l’impatto fiscale del nuovo anno. Restano alcune eccezioni: il gasolio commerciale continua a beneficiare del rimborso accise, mentre i carburanti HVO puri godono di aliquota ridotta per cinque anni. Più controversa la novità del Ddl Bilancio 2026 che, dal 1° luglio, vieta la compensazione di vari crediti d’imposta, incluso quello sul gasolio professionale: secondo le associazioni dell’autotrasporto, la modifica potrebbe pesare per 1,8 miliardi sulla liquidità del settore. Per un automobilista diesel medio, l’aumento di 4,05 cent/l si traduce in circa 59 euro l’anno, che diventano oltre 80 euro considerando anche il precedente ritocco del 2025.





