Debito Aica: Siciliacque vuole 10 milioni subito o riduce fornitura

Euro coins splashing in water

Il cda ha chiesto un supporto alla classe politica provinciale nel corso di una riunione che si è svolta ieri pomeriggio.

L’azienda consortile che gestisce il servizio idrico in provincia di Agrigento ha richiesto di acquisire la gestione dell’acquedotto Favara di Burgio, ma per l’assessorato regionale ai servizi di pubblica utilità la titolarità resta in capo a a Siciliacque sulla base di una convenzione del 2001. Il cda di Aica ribadisce che continuerà a difendere tale richiesta ed ha chiesto un supporto alla classe politica provinciale nel corso di una riunione che si è svolta ieri pomeriggio.

Per quanto riguarda il punto fermo della controversia, ovvero il debito reclamato, Siciliacque ha confermato la volontà di non fare sconti sulla quota capitale, ma solo sugli interessi. Siciliacque ha fatto una sua proposta: 10 milioni subito e 700 mila euro al mese per il rientro. Siciliacque nei giorni scorsi ha intimato il pagamento immediato, pena la riduzione della fornitura idrica a partire dal 21 novembre. In caso di mancato versamento, la quantità d’acqua destinata agli utenti agrigentini sarà limitata a 50 litri pro capite al giorno, come previsto dalla normativa vigente. Ora il consiglio di amministrazione dell’azienda idrica agrigentina è al lavoro per elaborare una nuova proposta prima della scadenza, nel tentativo di scongiurare il razionamento. Le parti torneranno presto a incontrarsi, ma il tempo stringe.