Crisi politica Sciacca: per Controcorrente la città “i giovani non hanno portato rinnovamento e l’opposizione non è in grado di promuovere una mozione di sfiducia”

Il movimento di La Vardera parla di “somma di interessi personali rivalità interne e timori di perdere posizioni di potere”

SCIACCA. “La città sta attraversando uno dei momenti più critici della sua storia amministrativa”. A denunciarlo, con toni duri e senza giri di parole, è il Faro di Sciacca del movimento di Ismaele La Vardera, rappresentato da Giuseppe Gruppuso, Giovanni Di Vita, Cinzia Deliberto e dal consigliere comunale Raimondo Brucculeri. Ritengono che a Sciacca “l’amministrazione in carica non sarebbe guidata da un progetto politico, ma da una somma di interessi personali, rivalità interne e timori di perdere posizioni di potere. Dietro le dichiarazioni di facciata – aggiungono – come “lo facciamo per il bene della città”, si celerebbe una gestione orientata esclusivamente alla sopravvivenza politica”. E poi ancora:Il presunto rinnovamento, sbandierato con slogan come spazio ai giovani per una politica diversa, si sarebbe rivelato una mera operazione di maquillage. I giovani, anziché portare innovazione, sarebbero stati rapidamente assorbiti dalle stesse dinamiche di sempre, diventando ingranaggi di un sistema che premia la fedeltà anziché la competenza”. Controcorrente ne ha per tutti, anche per l’opposizione: “A rendere il quadro ancora più fosco è il loro silenzio, che pur rappresentando la maggioranza numerica in consiglio, non avrebbe avuto il coraggio di promuovere una mozione di sfiducia. Un atteggiamento che, secondo alcuni, rasenta la complicità, soprattutto alla luce delle recenti inchieste che coinvolgono un deputato di riferimento, accusato di malaffare e appalti truccati. “Il risultato – concludono – è un cortocircuito politico e morale che sta paralizzando la città. Una classe dirigente che parla di cambiamento, ma che continua a perpetuare le stesse logiche di potere e compromesso. Il fallimento, secondo i critici, è evidente: la politica ha smesso di rappresentare i cittadini e oggi sembra rappresentare soltanto sé stessa”.