Crisi politica e sfiducia, la posizione di Giuseppe Catanzaro in due ipotesi
Il consigliere comunale Giuseppe Catanzaro interviene al dibattito in merito alla crisi politica che investe la coalizione del sindaco Termine. Catanzaro interviene dopo un nostro articolo che invita le opposizioni a chiarire la loro posizione rispetto ad una ipotesi di sfiducia al sindaco
Gentile Direttore Filippo Cardinale, in relazione ad un articolo di stampa da voi oggi pubblicato in merito al tema tanto dibattuto in città della mozione di sfiducia al sindaco, colgo con spirito entusiasta e con sincero ringraziamento l’invito dalla testata giornalistica presentato ai consiglieri comunali tutti che desiderano chiarire la propria posizione in merito al suddetto punto. Sarà, per il sottoscritto, una preziosa occasione per garantire ai Vostri lettori, alla città tutta, una trasparenza che caratterizza la mia azione politica, fatta alla luce del sole, anche in questo complesso frangente politico ed amministrativo. In sintesi, Le riporto con dovizia di particolari quel che caratterizza la mia semplice e lineare posizione in merito alla mozione in questione. Tendo a specificare, in premessa, che nessuna posizione vicina a qualsivoglia ipotetico “Aventino” interessa la mia persona, ferma in una posizione di distaccata osservazione dell’evolversi dei fatti. Come già rappresentato in aula consiliare in occasione dell’ultimo consiglio comunale, attraverso un intervento che reputo abbia già ampiamente chiarito alla città la mia posizione, vado in questa sede a riaffermare le mie intenzioni a riguardo, riportando di seguito in breve gli scenari che le condizioneranno. Scenari ed azioni dai quali dipendono infatti le mie scelte, di conseguenza. In occasione del mio intervento, ho suggerito al sindaco Fabio Termine di attuare un azzeramento della giunta come presupposto di base per qualsiasi ipotesi di rilancio della sua azione amministrativa. Tale azione gli consentirebbe di recuperare credibilità, da un lato, e di disfarsi di quello che ormai è diventato per lo stesso sindaco, ma soprattutto per la bontà dell’azione amministrativa, un limite evidente: quel che resta del movimento Mizzica. E pazienza se questa azione non sia conveniente con le logiche correntizie del PD. Scegliere, al posto di qualche elemento che fino ad ora ha reso poco nelle posizioni impiegate, professionisti con competenze ed energie nuove, garantirebbe alla città una spinta propositiva importante per terminare il mandato al meglio delle possibilità. Sempre in aula, per scansare ogni dubbio, ho specificato che “piuttosto che fare l’assessore in questa fase, preferirei andare in Congo”. Una battuta per escludere ogni possibilità ed ogni riferimento alla mia persona come figura interessata da qualsivoglia proposta di subentro in giunta. Da tale aspetto chiave, ovvero dalle azioni che il sindaco deciderà di attuare durante queste concitate ore di lavoro che interessano il suo operato e da nessun altro fattore di sorta, dipenderanno le mie scelte sulla mozione. E vengo alla mia posizione.
- IPOTESI UNO
Qualora il Sindaco decidesse di attuare un azzeramento della giunta, annoverando come superata la fase di difesa ad oltranza delle posizioni dei mizzicchini, ed iniziando a mettere al primo posto la città, attraverso una apertura a figure competenti della società civile utili a completare il mandato con la necessaria energia e spinta amministrativa, trattandosi di 18 mesi come tema del contendere, io NON sarei tra i firmatari di qualsivoglia mozione di sfiducia al primo cittadino, ma non sarei nemmeno nemmeno tra i votanti in aula, poiché attraverso tale azione si andrebbero a verificare le condizioni minime per completare al meglio il suo mandato e poco senso avrebbe accanirsi. - IPOTESI DUE
Qualora il Sindaco dovesse decidere di mantenere al primo posto delle sue priorità la difesa delle posizioni palesemente inadatte al ruolo amministrativo di figure del suo movimento di origine, mettendo lo sviluppo della città al secondo posto dei suoi interessi ed anteponendo a questo mere logiche di corrente di partito, ovvero non provvedendo ad un azzeramento della giunta, rimanendo in estrema sintesi fermo sulle posizioni politiche fino ad ora intraprese ed illudendosi di poter tirare a campare per i prossimi mesi nelle medesime condizioni, voterò positivamente per qualsivoglia proposta di mozione di sfiducia, a prescindere da chi la presenterà. In quel caso, infatti, con senso di responsabilità, eviterei alla mia città altri 18 mesi di agonia.
Sperando di essere stato esaustivo, l’augurio sincero per la mia città è quello di vedere finire tale fase convulsa in fretta, così da rimettere al centro di tutto lo sviluppo della stessa.
In nessuno dei due casi io sarei tra i primi 10 che la presentano.
Giuseppe Catanzaro, consigliere comunale




