Crisi politica: defenestrati all’attacco in conferenza stampa. Il documento politico solo la punta di un iceberg
Di Paola, Gulotta e Curreri spiegano cosa c’è stato dietro al documento che hanno sottoscritto, che sostengono sia un atto politico pienamente legittimo e democratico
SCIACCA- Erano visibilmente commossi gli ex assessori Curreri, Di Paola e Gulotta, protagonisti della conferenza stampa di stamane. Con loro, presenti, il sentimento di commozione, di delusione, sono stati condivisi con i consiglieri Ambrogio, Modica, Ruffo, Campione. I sottoscrittori del documento politico, con cui chiedevano maggiore collegialità al sindaco e la necessità di un cambio di passo per dare slancio ad una attività amministrativa e politica in stasi, hanno chiarito in aula consiliare le loro ragioni. In quella seduta consiliare non sono potuti intervenire Gulotta e Di Paola perchè defenestrati dal sindaco e non essendo consiglieri comunali non avevano accesso al dibattito consiliare. Chi si aspettava che la conferenza stampa fosse rimandata è rimasto fortemente deluso. E i delusi stanno tutti nella parte di chi vede la pagliuzza dei sottoscrittori del documento politico e non vede la trave negli occhi del sindaco. “Alla base della crisi politica- ha riimarcato Simone Di Paola- c’è una diversa visione politica che considera come dissenso la espressione del libero pensiero”. Una coalizione descritta come l’antitesi della condivisione, della libertà di esprimere visioni diverse mirate tutte al mighlioramento dell’azione amministrativa e politica”, ha aggiunto Di Paola. Per l’ex assessore, insomma, “guardare con occhio critico le cose che non vanno nell’attività amministrativa del governo cittadino significa dare quella spinta necessaria per dare forza e propulsione ad un progetto politico attorno al quale abbiamo costruito la coalizione e profuso l’impegno di tutti, assessori e consiglieri comunali”. Per Di Paola, il documento politico consegnato alla Presidenza del Consiglio comunale rappresenta “la punta finale di un percorso all’interno della coalizione e nelle sedi opportune, non certo per indebolire o distruggere”. Un percorso interrotto bruscamente perchè “il sindaco non ha voluto ascoltare”. Di Paola ha ricordato (allora segretario provinciale del Pd) il violento video messo in onda da Fabio e dal suo movimento civica Mizzica in cui dicevano peste e corna dell’onorevole Catanzaro, dell’ex sindaco Francesca Valenti, dello stesso Di Paola e del Pd”, partito col il quale prima dell’accordo elettorale per Mizzica rapprsentava il demonio. “La conferenza stampa arriva dopo 12 giorni” ha detto l’ex assessore e vice sindaco Valeria Gulotta, ribadendo “il silenzio del sindaco”. “Abbiamo aspettato e abbiamo avuto certezza- continua Gulotta- dell’isolamento in cui si è infilato il sindaco”. Isolamento che non è di oggi e la stessa Gulotta ha più volte ricordato, con date e circostanze, l’impossibilità di interloquire col sindaco anche telefonicamente. La Gulotta fissa nella data dell’1 febbraio 2024 l’inizio della crisi e della incomprensione politica. La data è quella “della nomina di Fabio Leonte ad assessore permettendogli di derogare alle dimissioni di consigliere, cosa che non è avvenuta per me (Gulotta si è dovuta dimettere da assessore)”. L’ex vice sindaco ha lamentato “l’esperienza dcennale di Leonte accompagnata dal fare assolutistico. Il sindaco avrebbe dovuto ristabilire un equlibrio ma non lo ha fatto”. La delusione di Valeria Gulotta rispetto ad un progetto politico arenatosi è sempre più evidente. “Sono stata sempre una moderatrice all’interno della coalizione e tra sindaco e il Pd, placando diverse volte animi tempestosi”. E poi va giù con intrattenibile rabbia: “Stiamo vivendo un disastro e gli interventi che provengono da fuiri Sciacca non sono accettabili, intollerabili quando paventano espulsioni”. Anche il carnevale entra tra le fibrillazioni. L’ex vice sindaco spiega che “la determina per il progetto dei capannoni porta solo la sua firma, senza la mia che pure avevo la delega ai lavori pubblici”. E parla anche del 2 novembre, vigilia della tempestosa seduta consiliare nel corso della quale è stato consegnato il noto documento politico firmato da tutti gli alleati tranne Fabio Leonte. “Abbiamo avuto una lunghissima telefonata sollecitando di parlare con tutti, altrimenti si sarebbe concretizzata una azione forte. Un invito che parte già da lontano a cambiare atteggiamento altrimenti sarebbe crollato tutto”. E tutto è crollato. Alessandro Curreri ha ribadito tutto ciò che aveva detto nel corso della ultima seduta consiliare.
Sembra assai difficile ricomporre una frattura che somiglia ad una faglia tettonica che si allontana suscitando terremoti. Per gli (ex) alleati), il sindaco dovrebbe cambiare il suo modo di operare, di agire, di essere. Insomma, per risanare la frattura Fabio Termine dovrebbe assumere un profilo caratteriale radicalmente diverso. Forse è più facile vedere un asino che vola.




