Crisi maggioranza: il sindaco cerca nuovi assessori
Dopo il documento di rottura firmato da sette esponenti della coalizione, Fabio Termine sonda professionisti esterni per un possibile rimpasto.
SCIACCA. Dopo lo strappo in consiglio comunale, con tre assessori e quattro consiglieri della maggioranza che hanno firmato un documento critico, il sindaco Fabio Termine non ha ancora preso posizione pubblica. Nessuna riunione, nessuna contromossa ufficiale: solo indiscrezioni, mentre la città osserva una giunta sempre più fragile. Ricordiamo che i firmatari – tra cui gli assessori Valeria Gulotta, Simone Di Paola (Pd) e Alessandro Curreri (M5S), e i consiglieri Daniela Campione, Giuseppe Ruffo, Giuseppe Ambrogio e Daniele Modica – chiedono un chiarimento urgente per restituire unità e affrontare l’ultimo anno e mezzo di mandato. Termine, assente all’ultima seduta per motivi di salute, avrebbe voluto evitare lo scontro e sembrava ci potesse essere un tentativo di ricomposizione dello strappo. Qualche esponente dell’area di centrosinistra invoca la necessità di arrivare ad un chiarimento per non sprecare la “forza” della coalizione e il risultato elettorale del 2022, quando si riuscì a creare una proposta vincente. E Termine apparentemente sembrava orientato a recuperare il rapporto con gli assessori dissidenti. Ma forse non è così. Secondo fonti vicine a Palazzo di Città, il sindaco avrebbe già avviato contatti con professionisti esterni disponibili a ricoprire il ruolo di assessore, valutando un rimpasto che potrebbe includere l’azzeramento della giunta o la revoca delle deleghe ai dissidenti. Intanto il centrodestra chiede apertamente le dimissioni. Il tempo per ricucire lo strappo è agli sgoccioli.




