Complesso monumentale San Domenico: FdI propone trasformazione in motore produttivo per la città
Proposta all’amministrazione comunale di farsi carico di costituire un tavolo di concertazione con gli altri enti proprietari
SCIACCA. Il gruppo consiliare Fratelli d’Italia del Comune di Sciacca intende promuovere un percorso concreto per la valorizzazione e rifunzionalizzazione del complesso monumentale di San Domenico, affinché possa trasformarsi da struttura inutilizzata ad attività produttiva e generatore di sviluppo economico e culturale per la nostra città.
Il gruppo rileva che da decenni l’immobile rappresenta una ferita aperta nel cuore del centro storico, un luogo di grande pregio architettonico e identitario, oggi privo di destinazione funzionale. E nel ricordare che il piano terra è di proprietà del Comune di Sciacca, mentre il primo piano è quasi tutto di proprietà della provincia di Agrigento tranne una piccola porzione che è di proprietà del demanio dello Stato, ritiene non più rinviabile un intervento strutturale di riconversione, in grado di conciliare tutela del patrimonio e rilancio economico, attraverso attività produttiva compatibile e la nostra idea va verso un uso quale struttura ricettiva.
In tale direzione ha chiesto all’amministrazione comunale di farsi carico di costituire un tavolo di concertazione con gli altri enti proprietari affinchè si possa giungere a una idea condivisa volta alla ricerca di un partner privato. “Una amministrazione che si pone al centro dello sviluppo economico di una comunità – scrivono i consiglieri Calogero Bono e Gaetano Cognata – deve rendersi protagonista di iniziative come questa unitamente a tante altre di tale portata. Invece – aggiungono con nota politica polemica – l’amministrazione comunale guidata da Fabio Termine si rende protagonista al contrario con i litigi di questi giorni non solo all’interno del suo stesso partito ma anche con gli altri alleati, vedi i verdi di Daniela Campione e i cinque stelle di Alessandro Curreri”.
Fratelli d’Italia chiederà formalmente che la proposta venga discussa nelle sedi consiliari competenti, con il coinvolgimento dei tecnici.




