CHIUSURA TRIBUNALE, LA PROTESTA DI CITTADINANZATTIVA

Cittadinanzattiva aderisce alla manifestazione contro la chiusura del tribunale e diffonde oggi una nota stampa a firma del coordinatore Gero Maggio.

“La chiusura del Tribunale di Sciacca, a parte i rischi concreti di favorire in modo sostanziale “la locale florida industria mafiosa”, dovrà tenere conto dell’incremento dei flussi di viaggiatori che si dovranno recare ad Agrigento. Cittadini, avvocati, personale impiegatizio giornalmente dovranno percorrere l’infelice arteria 115 (chiamata la strada della morte) che congiunge il nostro territorio al decentrato capoluogo di provincia, poi l’insufficienza di mezzi pubblici renderà ancora più difficoltosa la vita a quanti dovranno recarsi per ricevere giustizia ad Agrigento. Riteniamo che anche dal punto di vista economico non si avrà un ritorno per lo Stato, poiché nel nostro capoluogo di provincia esiste un reale e concreto problema di disponibilità di locali e si avranno enormi difficoltà logistiche per ospitare tutto quanto è compreso nel tribunale di Sciacca ma anche d’altri tribunali minori dell’agrigentino che dovrebbero essere pure chiusi. Si dovranno sicuramente affittare locali privati o costruirne di nuovi. Lo sanno questo coloro che ci governano? Troppo spesso con troppa superficialità e leggerezza si prendono delle decisioni sulla testa dei cittadini non tenendo in nessun conto delle conseguenze di tale scelte. Tutta la società civile del nostro territorio è mobilitata per scongiurare questa chiusura. Anche noi abbiamo aderito alla protesta e avevamo, in modo informale, investito il Movimento nazionale di Cittadinanzattiva di questa problematica, abbiamo pure scritto al Ministro della giustizia ma sembra che tutto sia stato vano. Torniamo a chiedere al nostro Movimento un intervento autorevole, anche dopo aver fatto le verifiche che confermano quanto da noi detto, per scongiurare una vera catastrofe che si ripercuoterà irrimidiabilmente sui cittadini e in particolar sulle fasce deboli della popolazione. Inoltre ci sembra doveroso che sia garantito un avamposto di giustizia in un territorio che è il regno del famoso latitante “Messina Matteo Denaro e non riteniamo giusto privare la collettività del comprensorio saccense di un servizio che finora ha assicurato legalità ed efficienza e che ha fatto sentire la presenza dello Stato in modo sostanziale. Aspettiamo speranzosi un autorevole intervento”.

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