Centro Studi “De Gasperi”: “Dopo il commissariamento dell’Ati, Francesca Valenti deve dimettersi da presidente”

SCIACCA. Il Centro Studi Alcide De Gasperi,presieduto da Stefano Scaduto, dopo la volontà espressa dal presidente della Regione Nello Musumeci di commissariare l’Ati di Agrigento, in una nota esprime il “fallimento del Consiglio direttivo dell’Ati di Agrigento, e segnatamente della presidenza dell’Ati, in persona del sindaco di Sciacca, Francesca Valenti”.

Per Scaduto la possibilità di commissariamento dell’Ati “era già visibile un anno fa, ascoltando gli interventi del sindaco di Sciacca, presidente dell’Ati idrica, in occasione della seduta aperta del Consiglio comunale aperto di Sciacca”. Inoltre, per Scaduto, “il Sindaco di Sciacca non fu in grado di chiarire quale fosse la sua posizione a proposito delle due opzioni rimaste in campo per la futura gestione del servizio idrico integrato nella provincia di Agrigento: se fosse a favore della gestione con società per azioni a totale partecipazione pubblica, o se fosse a favore della gestione tramite un’azienda speciale consortile. Il Sindaco era quindi nella totale incertezza rispetto alla scelta della modalità di gestione. Solo per pressione di diverse associazioni”.

L’Ati approvò la forma dell’Azienda Speciale Consortile per una “scelta divenuta obbligata per le pressioni della società civile. Una volta operata dall’Ati la scelta in favore dell’azienda speciale consortile, spettava al Consiglio direttivo dell’Ati correre e compiere tutti i passi per fare approvare lo Statuto dell’Azienda Speciale consortile a tutti i comuni della provincia”.

“Ma la presidenza Ati, anziché mettersi a correre, è stata lentissima, tanto da meritare una diffida da parte della Regione Siciliana”, continua Scaduto.

Il Centro Studi Alcide De Gasperi, chiede che “per il principio di responsabilità, per quel principio che nel mondo anglosassone si chiama “accountability”, il Sindaco di Sciacca si dimetta dalla Presidenza dell’Ati. Il Commissariamento della Regione Siciliana nei confronti dell’Ati idrica di Agrigento, seppure rispetto ai compiti specifici, ha certificato l’incapacità del nostro Sindaco a guidare l’Ati idrica di Agrigento”, conclude Scaduto.