Catania, scommesse e criptovalute: sequestro da 40 milioni all’ex pentito
Nel quadro delle attività coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania a contrasto della criminalità organizzata, i Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno sequestrato per prevenzione antimafia il patrimonio riconducibile a Fabio Lanzafame (classe ’72), già collaboratore di giustizia, risultato su base indiziaria contiguo sia alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano che al clan Cappello-Bonaccorsi
CATANIA- Il provvedimento di prevenzione ha colpito attività economiche, beni mobili e immobili, conti correnti, somme in contanti, riconducibili a Fabio Lanzafame, anche per interposta persona, situati in Italia, nelle province di Catania, Siracusa e Gorizia, e in Romania, nelle città di Bucarest e Pitesti, del valore complessivo di oltre 40 milioni di euro. L’attività si pone a completamento delle investigazioni svolte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-finanziaria di Catania nell’ambito delle operazioni convenzionalmente denominate “Revolution Bet” e “Crypto” che hanno consentito, unitamente ad altre evidenze giudiziarie, di inquadrare Lanzafame Fabio come “soggetto socialmente pericoloso” e pertanto di valutarne l’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali previste dal Testo Unico Antimafia (d.lgs. 11. 159/2011).
In primo luogo, Lanzafame,Jerma restando fa presunzione d’innocenza deff’indagato valevole ora e fino a/fa condanna definitiva, è stato condannato nel 2020 e nel 2022 alla pena complessiva della reclusione di circa 7 anni per il suo ruolo di organizzatore di un’associazione a delinquere dedita alla commissione di plurimi delitti di esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, truffa aggravata ai danni dello Stato, trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio e riciclaggio dei proventi illecitamente accumulati, con l’aggravante di aver agevolato il gruppo Placenti del quartiere etneo di Lineri, articolazione della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, e il clan Cappello-Bonaccorsi nell’infiltrazione occulta di Cosa Nostra catanese e del sodalizio mafioso dei Cappelloti nel mercato illegale dei giochi e scommesse a distanza, nella diffusione in agenzie di scommesse e Centri trasmissione dati (CTD) ubicati nel territorio siciliano dei suddetti prodotti di gioco illegali in modo occulto ed in parallelo a quelli legali, con il conseguente controllo delle predette attività economiche. In base agli elementi acquisiti e su proposta di questa Procura, il Tribunale di Catania ha quindi disposto il sequestro di prevenzione di: 20 attività commerciali (12 italiane e 8 estere) attive nel settore dei giochi e scommesse nonché in quello immobiliare; 89 beni immobili, siti in Italia e in Romania, nelle province di Catania (n. 1), Siracusa (n. 30) e Gorizia (n. 1) nonché nelle città estere di Bucarest (n. 3) e Pitesti (n. 57). Tra questi, la proprietà di una porzione di un palazzo storico nel pieno centro dell’isola di Ortigia (SR) a pochissimi passi dalla piazza Duomo, di un’elegante palazzina in stile neoclasssico, con una superficie di 900 mq, situata nel cuore della città rumena di Pitesti e una villetta signorile di 280 mq con giardino nella zona residenziale del medesimo centro urbano. 20 autovetture; 20 conti correnti bancari; denaro contante. Per un valore complessivo stimato di oltre 40 milioni di euro. Ai fini della gestione dell’ingente patrimonio è stato nominato apposito amministratore giudiziario.
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