Case popolari: stretta sugli inquilini che non pagano
Convenzione con Agenzia Entrate Riscossione. Previsti pignoramenti, fermi amministrativi e altre misure coattive
Dal 1° gennaio 2026 cambia radicalmente la gestione dei canoni di locazione dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Agrigento. L’ente ha infatti siglato una convenzione con l’Agenzia delle Entrate Riscossione Sicilia, alla quale verrà affidato il recupero dei canoni, sia correnti sia arretrati. Una svolta che potrebbe tradursi in azioni esecutive pesanti per gli inquilini morosi: pignoramenti, fermi amministrativi e altre misure coattive. Lo Iacp gestisce un patrimonio di circa 7.500 alloggi distribuiti in 43 comuni della provincia. Secondo il Commissario straordinario, Salvatore Giovanni Pignatone, il tasso di morosità “si aggira attorno al 70%”. Una situazione definita “non più sostenibile”, che ha spinto l’ente a rafforzare gli strumenti di contrasto all’evasione. Con il nuovo sistema, la bollettazione sarà curata direttamente dall’Agenzia delle Entrate Riscossione, che in caso di mancato pagamento avvierà le procedure di recupero. Le somme incassate confluiranno poi nelle casse dell’Istituto. Per il Direttore generale, Teresa La Russa, la convenzione consentirà di “recuperare in tempi più rapidi risorse fondamentali”, da destinare alla manutenzione degli immobili e a nuovi investimenti sul patrimonio edilizio. Finora la riscossione avveniva tramite bollettini inviati periodicamente agli inquilini, un sistema “volontario” che in molti casi non ha prodotto risultati. La convenzione prevede comunque forme di rateizzazione personalizzata per le famiglie in difficoltà economica, con piani di pagamento modulati sulle reali possibilità del debitore.





