Canoni di depurazione relativi al 2012 illegittimi. Nonostante le sentenze a sfavore del Comune, nessun rimborso ancora è stato effettuato

Ritorna la questione del rimborso dei canoni di depurazione relativi al 2012. Nonostante le sentenze che hanno ritenuto illegittima la deliberazione risalente all’amministrazione Valenti, nessun rimborso è stato effettuato dal Comune

SCIACCA- Ennesima sollecitazione all’attuale sindaco di Sciacca per rimborsare tutti i cittadini e
imprese saccensi che hanno pagato i canoni di depurazione relativi al 2012. Ma anche una richiesta ufficiale al Consiglio comunale di deliberare, se del caso, una mozione di indirizzo che obblighi al rimborso il Comune di Sciacca. Stefano Scaduto, in qualità di presidente del Centro Studi “Alcide De Gasperi” e di avvocato, lo scorso 30 luglio ha inviato via pec una richiesta al Sindaco di Sciacca di
estendere gli effetti delle sentenze del Giudice di Pace di Sciacca n. 30/2019 e n. 173/2022 del Tribunale di Sciacca, passata in giudicato, che hanno dichiarato illegittimi gli avvisi di pagamento del canone di depurazione per l’anno 2012 emessi dal Comune di Sciacca nel dicembre 2017, a tutti gli utenti
del servizio idrico nel territorio di Sciacca che hanno pagato tali canoni di depurazione, con inserzione delle relative somme nel bilancio di previsione 2025 al fine di procedere al loro generale rimborso.
Canoni che sono stati definitivamente dichiarati illegittimi con sentenza passata in giudicato gli avvisi di pagamento del canone di depurazione per l’anno 2012 emessi dal Comune di Sciacca e recapitati agli
utenti del servizio idrico nel dicembre 2017.
Già nel 2018 l’associazione Centro studi De Gasperi aveva segnalata l’illegittimità degli
avvisi di pagamento dei canoni di depurazione relativi all’anno 2012 con due
documenti di studio; rimasto inascoltato dall’amministrazione del tempo, su
incarico di 22 utenti saccensi nel maggio del 2018, l’avvocato Stefano Scaduto ha promosso causa contro il Comune di Sciacca innanzi al Giudice di Pace di Sciacca che con sentenza n. 30/2019 ha annullato gli avvisi di pagamento del canone, condannando il Comune di Sciacca alle spese legali; a seguito di appello del Comune, il Tribunale di Sciacca con sentenza n. 173/2022 rigettava l’appello e confermava
l’illegittimità dei canoni di depurazione relativi all’anno 2012, decidendo tuttavia di compensare fra le parti le spese del giudizio d’appello. Infine, con ordinanza n. 34147 del 23 dicembre 2024, la Corte di Cassazione, su ricorso del sottoscritto, ha annullato la compensazione delle spese del giudizio
d’appello e ha rinviato il processo al Tribunale di Sciacca perché condanni il Comune di Sciacca alle spese dei giudizi d’appello e di cassazione.
In sintesi, i Giudici hanno ritenuto che il Comune di Sciacca non ha dato prova di avere effettuato il servizio di depurazione nell’anno 2012 nei confronti degli utenti del servizio idrico nel territorio di Sciacca.
Ad oggi, evidenzia Scaduto, persiste il totale silenzio dell’amministrazione in carica sulle questioni pubblicamente poste più di sette mesi fa. Da qui la richiesta al Consiglio comunale di occuparsi della vicenda e di adempiere ad un dovere di equità e che il Consiglio Comunale svolga il suo ruolo di attiva
vigilanza sulla questione, e, se necessario, deliberi mozione consiliare di indirizzo che obblighi l’amministrazione in carica alla restituzione delle somme illegittimamente incassate dal Comune di Sciacca da tantissimi utenti del servizio idrico del Comune di Sciacca a titolo di canone di depurazione relativo
all’anno 2012.