Bimbo disabile escluso da scuola: il Tribunale ordina l’iscrizione

Era stata respinta l’iscrizione di un piccolo affetto da disturbo del linguaggio e seguito dalla neuropsichiatria infantile dell’Asp
Dopo sei mesi di battaglia legale, il Tribunale civile di Palermo ha riconosciuto la condotta discriminatoria dell’Educandato statale Maria Adelaide nei confronti di un bambino di sei anni con lieve disabilità, ordinandone l’immediata iscrizione per il prossimo anno scolastico.
La vicenda risale a gennaio, quando i genitori del piccolo, affetto da disturbo del linguaggio e seguito dalla neuropsichiatria infantile dell’Asp, avevano presentato domanda di iscrizione con richiesta di semiconvitto. Il 12 febbraio, l’istanza è stata respinta e il bambino dirottato verso un altro istituto. I genitori, assistiti dagli avvocati Maurizio Lino e Alessandra Gazzè, hanno impugnato la decisione, denunciando una discriminazione.
Il giudice Eleonora Bruno ha accolto il ricorso, evidenziando come altri bambini nati dopo il piccolo fossero stati ammessi, nonostante non avessero priorità secondo il bando. “Un’esperienza surreale, piena di amarezza verso la scuola pubblica”, ha commentato la madre. La dirigente Virginia Filippone, tramite gli uffici di segreteria, ha difeso l’operato dell’istituto: “Abbiamo seguito i criteri stabiliti, tenendo conto dei limiti numerici e dell’importanza di garantire un ambiente inclusivo, soprattutto per gli alunni con disabilità”.
Una sentenza che riaccende il dibattito sull’inclusione scolastica e il rispetto dei diritti dei minori con disabilità.