Autobottisti saccensi tornano a protestare, contestano le nuove regole disposte da Aica

Tornano a protestare gli autobottisti di Sciacca a causa del nuovo contratto predisposto dall’Azienda Idrica finalizzato a regolamentare i punti di approvvigionamento per le autobotti, le modalità operative del servizio, le condizioni economiche ed i criteri di fatturazione

SCIACCA- Il malumore è legato all’ulteriore aggravio dei costi che si prospetta per gli autobottisti, si parla di tariffa a 3,95 centesimi che per una autobotte si tradurrebbe in 32 euro solo per il costo dell’acqua, cui poi dover aggiungere quello del trasporto e della fatturazione. E’ a carico dell’utente che richiede il servizio sostitutivo di approvvigionamento che tutto ciò rischia poi di riflettersi, a fronte di costi già lievitati dall’estate del 2024 quando, proprio a Sciacca, vennero dettate dall’allora CdA di Aica le nuove regole, quelle che soltanto a distanza di quasi un anno sono state poi applicate negli altri comuni. Adesso si cambia ancora, un nuovo contratto quello predisposto dall’Azienda Idrica che gli autobottisti saccensi non intenderebbero sottoscrivere perché, oltre al rincaro del costo dell’acqua, non vengono condivise anche le disposizioni relative ai rapporti con l’utenza e a quello che viene ritenuto il ruolo improprio di censire e accertare che abbiano i requisiti per accedere al servizio. Perplessità e timori che sono stati manifestati nel corso di un incontro che i titolari delle ditte di Sciacca hanno avuto ieri sera con il direttore di Aica Francesco Fiorino, ma che non sono ad oggi state superate. Gli autobottisti avevano rappresentato la situazione al sindaco Termine e chiesto un incontro che ad oggi non è avvenuto. La questione era emersa anche nel corso dell’ultima seduta consiliare, su iniziativa del consigliere Calogero Bono che ha rappresentato le preoccupazioni degli operatori locali chiedendo al sindaco di farsene carico in sede di assemblea Ati o con il CdA dell’Azienda Idrica.