Ars, abolizione del voto segreto: la Dc presenta proposta di modifica

Il gruppo parlamentare della Democrazia Cristiana ha depositato all’Assemblea Regionale Siciliana il disegno di legge in merito all’“abolizione del voto segreto per materie non concernenti i princìpi e i diritti di libertà delle persone”

PALERMO- L’iniziativa nasce in coerenza con le decisioni concordate all’unanimità durante il recente vertice di maggioranza alla presenza del Presidente Schifani, convocato dopo le fibrillazioni in Aula che hanno portato alla bocciatura, mediante il voto segreto, di buona parte della manovra quater e di importanti provvedimenti sostenuti del Governo. Per l’on. Carmelo Pace, capogruppo della DC all’ARS e primo firmatario del disegno di legge che porta la firma degli on. Abbate, Auteri, Giuffrida e Marchetta, «questa norma, che introduce espressamente il voto palese allorquando il Parlamento è chiamato a esprimersi in tema di bilancio, in materia tributaria o contributiva, ha la finalità di assicurare massima trasparenza, soprattutto agli occhi dei cittadini, sulle scelte dei parlamentari garantendo, al contempo, libertà d’espressione e libertà nell’esercizio legittimo del dissenso.»

«Il voto segreto – dichiarano i deputati della DC – è stato finora utilizzato impropriamente per alimentare ad arte giochi di palazzo e inciuci sulla pelle dei siciliani, per affossare sistematicamente, voltando le spalle ai lavoratori e a interi settori strategici, provvedimenti sostenuti dal governo e dalla maggioranza.» È ormai diventato un sistema abituale, quasi prevalente, di votazione. Ad oggi il ricorso allo scrutinio segreto è stato richiesto per circa 100 votazioni, con il risultato della bocciatura di provvedimenti legislativi importanti e necessari come la riforma delle Province, la riforma dei Consorzi di bonifica, gli interventi mirati alla lotta alla siccità, gli aiuti al comparto dell’agricoltura, le agevolazioni per le aree produttive, i fondi per i Comuni.

Occorre intervenire tempestivamente affinché le imminenti sfide legislative siano liberate dal ricorso strumentale al voto segreto, lasciando che questo venga utilizzato per quei provvedimenti che attengono alle materie individuate dalla nostra Costituzione, come previsto dai Regolamenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. La proposta di modifica del regolamento garantisce, infatti, il ricorso al voto a scrutinio segreto in relazione a provvedimenti riguardanti le persone, nonché a deliberazioni che incidono sui princìpi e sui diritti di libertà garantiti dalla Costituzione, sui diritti della famiglia e sui diritti della persona contemplati nella Carta costituzionale. Sono altresì effettuate a scrutinio segreto, sempre che ne venga fatta richiesta, le votazioni sulle modifiche al Regolamento e sull’istituzione di Commissioni parlamentari di inchiesta.

«È arrivato il momento in cui diventa doveroso assumersi le responsabilità delle proprie azioni, alla luce del sole e senza sotterfugi. Le dichiarazioni pubbliche e il coraggio politico nell’assumere le nostre posizioni – si legge – non hanno mai avuto bisogno della stampella dell’anonimato. Questa legge rappresenta un argine a chi crede, nascondendosi dietro il voto segreto, di utilizzare l’Aula del Parlamento, luogo sacro della sovranità popolare, come poligono per il tiro al piattello.» «La DC, lo dimostrano gli atti parlamentari e l’esito delle votazioni in Aula, ha sempre sostenuto lealmente il governo Schifani nell’interesse dei cittadini che lo hanno democraticamente scelto per governare la Sicilia. Auspichiamo che in Sala d’Ercole – concludono i deputati in una nota – con un voto consapevole espressione di coesione e lungimiranza, possa trovare riscontro l’unità della coalizione di centrodestra all’insegna della trasparenza.» Il disegno di legge rappresenta una proposta aperta, una bozza di discussione e confronto a disposizione del Governo regionale che può essere integrata ed eventualmente migliorata.