Appalti e mazzette. L’inchiesta si sposta a Palermo: dichiarata l’incompetenza del Gip di Agrigento

Il fascicolo sul presunto giro di corruzione negli appalti pubblici, che coinvolge anche il deputato regionale Roberto Di Mauro, passa alla magistratura palermitana. A rischio i provvedimenti già adottati.
Colpo di scena nell’inchiesta su un presunto sistema di mazzette e appalti pilotati nella provincia di Agrigento: i giudici del Tribunale del Riesame di Palermo hanno dichiarato l’incompetenza territoriale del Gip di Agrigento, disponendo il trasferimento degli atti al Gip del Tribunale di Palermo. L’indagine, coordinata dal procuratore Giovanni Di Leo, ruota attorno alla realizzazione della nuova rete idrica nella città dei Templi e coinvolge, tra gli altri, l’ex assessore e attuale deputato regionale Roberto Di Mauro. La decisione, scaturita da un ricorso presentato dall’avvocato Maria Alba Nicotra per conto di Luigi Sutera Sardo, arrestato il 18 maggio scorso, rischia di complicare il percorso giudiziario già avviato. In particolare, la Procura di Agrigento aveva già disposto cinque arresti e due sequestri di denaro per oltre 300 mila euro, uno dei quali eseguito il 12 giugno, sei giorni dopo la dichiarazione di incompetenza del Gip agrigentino. Ora, il Gip di Palermo ha 20 giorni di tempo dalla ricezione degli atti per confermare o modificare le misure cautelari già adottate.
Secondo il direttore di Grandangolo Agrigento, Franco Castaldo, la decisione rappresenta un passaggio delicato che potrebbe incidere sull’efficacia delle azioni investigative finora intraprese. Le motivazioni complete del provvedimento saranno depositate entro 45 giorni.