Aica e la “caccia al tesoro” delle utenze fantasma

Individuato un Comune che con oltre 40.000 residenti vanta appena 6.000 utenze regolari.

L’Azienda Idrica Comuni Agrigentini ha deciso di trasformarsi in una sorta di investigatore privato dell’acqua. Vuole scovare le utenze che, pur non risultando allacciate alla rete fognaria e di depurazione, scaricano allegramente come se nulla fosse. Un po’ come gli ospiti imbucati a una festa: non invitati, ma ben presenti. Gli uffici tecnici, insieme a una società di supporto informatico, stanno incrociando dati catastali, idrici e territoriali. Il risultato? Una mappa che sembra più un giallo che un registro amministrativo. Perché è davvero difficile spiegare come un Comune con oltre 40.000 residenti possa vantare appena 6.000 utenze regolari. Gli altri 34.000 dove sono finiti? Mistero degno di Sherlock Holmes, ma con meno pipe e più tubature.

Gli utenti “fantasma” riceveranno presto una lettera di invito alla regolarizzazione. Una sorta di “biglietto di cortesia” che dice: o ti metti in regola, o ci pensiamo noi. E in quel caso, AICA installerà i contatori e attiverà le utenze d’ufficio, applicando le tariffe di legge. Insomma, niente più scorciatoie: chi scarica deve pagare, e chi paga deve sapere che non è l’unico a farlo.

«È una questione di giustizia – ribadiscono la Presidente Danila Nobile e il Direttore Generale Francesco Fiorino –. Non possiamo più tollerare situazioni di evasione o di utilizzo improprio delle reti pubbliche». Tradotto: basta furbetti dell’acqua, ogni goccia deve essere tracciata. Il progetto non è solo un’operazione di cassa, ma anche di tutela ambientale e sanitaria. Perché se i depuratori devono funzionare, serve sapere quanta acqua ci passa davvero. E qui l’ironia lascia spazio alla serietà: senza regole, la rete non si migliora e l’acqua non si purifica. «Non è una campagna punitiva – precisa Nobile – ma un percorso di equità». In altre parole: non vogliamo fare i cattivi, ma se continui a imbucarti alla festa, prima o poi ti becchiamo. E allora sì, il conto arriva.